Pioli, arrivano i regali: il suo Milan va veloce e per l’Europa c’è Dalot e piace Kabak

Il “giovane Diavolo” ha bisogno di ricambi. Sulla fascia preso in prestito il giovane terzino del Manchester United: oggi le visite. E si punta al centrale dello Schalke

Diogo Dalot va di fretta e oggi sarà già a Milano. Ma occhio anche ad Oznan Kabak. Lo sprint rossonero si arricchisce di altri due giovani candidati: vale a dire del ventunenne difensore portoghese del Manchester United e del ventenne centrale turco dello Schalke 04. La qualificazione in Europa League fa lievitare il budget, ma non cambia la politica del club rossonero: si spende solo in caso di opportunità.

E l’arrivo in prestito dl Diogo Dalot è la prova di tutto ciò; un prestito secco, senza particolari oneri. Ma con la prospettiva concreta che quest’esperienza permetta al difensore cresciuto nel Porto di trovare quello spazio che ha stentato a trovare nelle ultime due stagioni a Manchester. Ieri sera c’è stata una forte accelerazione. Ed effettivamente entrambi rientrano nei canoni tecnici graditi alla proprietà. Dalot, compagno di Leao nell’under 21 portoghese, in queste settimane è stato nel mirino della Roma, ma all’ultima curva i rossoneri sono passati in vantaggio. Diogo gioca a destra, ma può disimpegnarsi anche a sinistra, se necessario. E l’interesse per lui va di pari passo con le trattative per l’uscita di Laxalt, per il quale viene segnalato un interesse del Siviglia. Nei piani di Stefano Pioli sia Dalot che Calabria potrebbero tornare utili nell’eventuale sostituzione di Hernandez. E comunque così si allargherebbe la batteria degli esterni.

Centro mobile

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E veniamo al capitolo del centrale. I contatti con il Bologna per il giapponese Tomiyasu non hanno portato a conclusioni positive. Non c’è aria di avvicinamenti tra i 25 milioni chiesti dagli emiliani e i 15 proposti da via Aldo Rossi. Così tiene sempre banco il nome del turco Kabak e del serbo Nastasic, che lo Schalke 04 potrebbe anche girare in prestito. Erano i giorni in cui stava per liberarsi dallo Stoccarda con una clausola di 11 milioni di euro. Ora, però, lo Schalke è a corto di soldi e apre a forti sconti. Non è da escludere, allora, un ritorno di fiamma per lui. E’ questa una delle opzioni sul tavolo, a conferma che il “comitato” manageriale milanista è in riunione permanente per questo finale di mercato. Senza dare nulla per scontato, c’è l’intenzione di provarle tutte per completare l’opera. Ma senza folli spese, che non sono contemplate nella filosofia attuale.

Serata strana

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Queste mosse di mercato arrivano dopo la serata più emozionante in Europa. Il rigore più lungo del mondo? Materia di letteratura. La serie di rigori più lunga del mondo? Pare 62, tirati in una partita in Asia. Ad altre latitudini restano impressi i 32 di Inghilterra-Olanda Under 21 del 2007 e i più recenti 18 necessari a risolvere a vantaggio del Napoli la Supercoppa Italiana del 2014 contro la Juve. Il Milan si intende di serie vincenti e il ricordo va sempre lì, al 2003, allo sguardo stupito e fermo di Shevchenko in attesa di tirare per mettere le mani sulla Champions. La qualificazione alla fase a gironi di Europa League nella pioggia spessa di Vila do Conde lascia però tracce concrete e assai poco romantiche. Il Milan ha eliminato il Rio Ave che aveva sprecato diversi match point, si trova in possesso di un po’ di milioni che forse reinvestirà e forse no, e Pioli, che fin qui era riuscito a tappare tatticamente i buchi, dovrà trovare soluzioni che non potranno arrivare dal mercato. Pioli è un uomo pratico. Senza Ibrahimovic, il Milan ha avuto più di un problema in attacco. Dalla prossima settimana i tamponi, effettuati ogni 4-5 giorni, potrebbero anche portare buone notizie, ma l’esito non è certo. È più facile determinare il rientro di Romagnoli, che dovrebbe essere disponibile dopo la sosta. Resta il fatto che la gara affascinante e surreale in Portogallo ha messo a nudo le fragilità del giovane Milan. Che senza Zlatan, e con i difensori contati, è sembrato a lungo e comprensibilmente sulle gambe. Al di là della scelta a sorpresa di Pioli, con la preferenza da centravanti titolare accordata a Daniel Maldini, resta il numero limitato di variazioni. Il Milan punta molto dallo scorso anno su Rafael Leao, il ventunenne portoghese che è quotatissimo anche nel suo paese dal punto di vista tecnico, ma continua a mostrare lacune difficilmente colmabili in pochi giorni. Il Milan avrebbe bisogno di concretezza e saggezza anche senza Ibra. È arrivato un altro giovane, Hauge. Il reparto, dicono al Milan, è completo e le priorità sono altre.

Rigore e duttilità

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Finora Pioli si è distinto per l’acume tattico, la tranquillità trasmessa al gruppo e la capacità di rimediare alle emergenze. È arrivato alla partita numero 18 di fila senza sconfitte e poco non è, considerando che una tale striscia mancava dai tempi di Ancelotti e che in mezzo ci sono stati tanti imprevisti. Il calendario in campionato ha giovato, ma resta il segno di una continuità che magari non ha prodotto tanti guizzi nelle ultime settimane, però per il Milan va bene così, gironi di Europa League raggiunti (“Sono gruppi equilibrati”, ha detto Pioli) e possibilità di presentarsi al derby dopo la sosta in testa alla classifica, vincendo con lo Spezia domani a San Siro. Sono tutte componenti che aiutano la squadra da un punto di vista psicologico: finché dovrà fare a meno di Ibrahimovic e Romagnoli, il Milan avrà bisogno di altri sostegni importanti. Il mercato chiude presto. Per portare avanti un progetto ambizioso, qualcosa servirà. Non c’è da salvare soltanto l’idea di Pioli, ma in generale quella di un Milan giovane e fresco che finora ha entusiasmato.

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