Piatek, il digiuno costa caro Il Milan non sa più segnare

30 APRILE 2019 – MILANO

Krzysztof Piatek (a destra), 23 anni, accanto ad Hakan Calhanoglu, 25. Afp

Krzysztof Piatek (a destra), 23 anni, accanto ad Hakan Calhanoglu, 25. Afp

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Caricatore scarico, munizioni esaurite. Almeno per il momento. Nei prossimi giorni Krzysztof Piatek passerà a fare un po’ di spesa in armeria, perché l’assenza dalla scena del delitto inizia a essere ingombrante per uno che vanta i suoi numeri. Kris è evidentemente uno degli ultimi rossoneri a cui si possono imputare colpe specifiche, ma la sua ultima parte di stagione sta comunque iniziando a diventare un caso. Un caso perché il polacco si è inceppato ormai da quattro partite, filotto negativo che al Milan non aveva mai vissuto: al massimo era stato a digiuno per due gare di fila. Dopo il gol dell’illusione a Torino con la Juve, il bomber è sparito di scena. Scena muta. Tabellino immacolato con la Lazio in entrambe le sfide, a Parma e a Torino contro il Toro. Dove peraltro è partito dalla panchina.

ASSISTENZA — Ce n’è abbastanza per farci sopra qualche riflessione, dal momento che l’unica altra esclusione dall’undici titolare era stata quella relativa alla sua prima convocazione in maglia rossonera, in campionato contro il Napoli a fine gennaio. Insomma, qualcosa che era nell’ordine delle cose logiche, visto che era appena arrivato a Milanello. Dopo di allora Kris è sempre partito dal primo minuto. Normale, quando la butti dentro sette volte nelle prime cinque partite da titolare in una nuova squadra che si chiama Milan. Sembrava tutto facile, tutto apparecchiato. I rossoneri volavano, Piatek era coinvolto nel gioco, sapeva all’occorrenza aiutarsi da solo e aveva comunque chi lo assisteva adeguatamente. Poi è successo come con le bolle di sapone: è scoppiata all’improvviso e il polacco ha iniziato a vagare per il campo in cerca di rifornimenti che non sono più arrivati. Dopo di che, ci ha messo del suo, diminuendo l’apporto personale. In termini di prestazioni individuali e anche di lavoro per la squadra.


SPENTO — Kris ha anche affrontato l’argomento con Gattuso, che negli ultimi tempi gli ha chiesto di migliorare alcuni aspetti del suo gioco. Un discorso che si è poi inevitabilmente incanalato sulla mancanza di rifornimenti. C’è un dato relativo alla semifinale di Coppa Italia con la Lazio, che resta piuttosto impresso: Kris ha toccato soltanto un pallone nell’area biancoceleste in tutta la partita. Non pervenuto, insomma. Una parabola che inizia a ricordare quella di Higuain, autore di un ottimo avvio e inserito molto bene nella manovra offensiva, e poi sparito di scena pian piano. Non siamo ancora a quel livello, ma di certo l’involuzione della fase offensiva rossonera è evidente e preoccupante. Piatek agli occhi di Gattuso è apparso spento e svuotato. Da qui la panchina di Torino, con un ingresso nella ripresa che non ha prodotto effetti. Comunque andrà a finire la stagione del Milan, quella del Pistolero resterà da incorniciare. Ma quando le proprie imprese non riescono ad aiutare la squadra, restano imprese monche.

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 Marco Pasotto 

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