Petkovic: “Italia favorita per la vittoria finale”. Shaqiri: “Mancini grande uomo”

Il c.t.: “Giocheremo con rispetto, ma non con timore”. L’ex Inter: “Non sarà facile, il calcio degli azzurri è spettacolare”

Dal nostro inviato Marco Pasotto

15 giugno – ROMA

Baku-Roma-Baku. Avanti e indietro, e non è esattamente una passeggiata. Oltre quattromila chilometri, due ore di fuso, una nazionale da spostare e sistemare su un aereo ogni tre giorni sperando che la logistica non intorpidisca i muscoli. Vladimir Petkovic è estasiato dall’idea di rimettere piede all’Olimpico, stadio nel quale ha scritto una pagina esaltante della Lazio con la conquista della Coppa Italia 2012-13 in finale contro la Roma. Ecco, diciamo che Vlado a Roma magari avrebbe gradito rimanerci anche per la terza sfida di un girone iniziato con l’amaro in bocca. Un pareggio con il Galles che equivale a una vittoria buttata via e potrebbe costare caro, anche alla luce della sfida di domani contro un’Italia lanciata a velocità supersonica.

Cinismo

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“È bello tornare a Roma dopo otto anni, è la prima volta che torno all’Olimpico – dice Petkovic –. Che tipo di partita faremo? Ciò che abbiamo sempre fatto, ovvero il nostro calcio. L’Italia è la grande favorita non solo per il girone, ma per la vittoria finale e noi dovremo mostrare le nostre qualità. Dovremo sorprenderli e stupirli. Serviranno più velocità e cinismo sotto porta. Comunque contro le grandi squadre abbiamo già dimostrato di riuscire a dominare. Dobbiamo frenare l’entusiasmo dell’Italia, essere pronti a fare il nostro gioco. Rispetto, ma non timore”. Accanto al c.t. c’è Shaqiri, la cui sostituzione l’altro giorno è stata mal digerita da più di un tifoso, nonostante una prova non esaltante. Domani, tra l’altro, per lui ci sarà un incrocio particolare. Quello con Roberto Mancini, che lo allenò all’Inter nei primi sei mesi (non indimenticabili) del 2015, quando Xherdan arrivò in prestito dal Bayern prima di emigrare allo Stoke. “Non vedo ora di ritrovare Mancini, è un grande uomo. Ha fatto sì che italia sia diventata una grande squadra, sono molto contento per lui. È un ottimo allenatore. L’Italia non è più quella tradizionale che cercava di difendere, ora è spettacolare, gioca un calcio molto offensivo e si trovano a loro agio a giocare così. Cercheremo di segnare, ma loro non prendono gol da nove partite, il che dimostra quanto siano forti anche difensivamente”.

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