Peter, l’under 20 che Ancelotti ha lanciato nel Real padrone della Liga

Ancelotti ha saputo rivalutare giocatori che il Real Madrid si era pentito di aver comprato. Nella fase più complicata della gestione di Florentino Perez, costretto a fare i conti con un bilancio divorato dalla pandemia, Don Carlos – come lo chiamano i tifosi al Santiago Bernabeu – ha dimostrato che questo calcio così frenetico rischia a volte di bruciare investimenti e progetti. Il Real sta dominando la Liga: ha chiuso il girone d’andata al primo posto con 46 punti: +8 sul Siviglia, +13 sul Betis, +16 sul Rayo Vallecano, +17 sull’Atletico Madrid e sulla Real Sociedad, +18 sul Barcellona e dal Valencia. Ha fatto ritrovare la strada giusta a giocatori che si erano persi (come Eder Militão), a campioni che sembravano aver scaricato le batterie (come Toni Kroos), a giovani che avevano sofferto l’impatto con il Bernabeu (come Ferland Mendy). Ha dimostrato che Benzema, 34 anni, è ancora un fenomeno: venti gol e dodici assist tra Liga e Champions. E ha smentito chi sosteneva che Valverde e soprattutto Vinicius Junior fossero ancora acerbi per il Real Madrid: l’uruguaiano, classe 1998, ha cominciato a incidere nel ruolo di mezzala sinistra e il brasiliano (2000), scuola Flamengo, è diventato l’erede di Cristiano Ronaldo, regalando dieci gol in campionato e due in Champions, oltre a dieci assist.

IL RICORDO DI ZIDANE – Il teorema di Ancelotti ha trasformato il Real, che ha trovato in casa la ricchezza per riemergere. Splendida l’intesa sbocciata a centrocampo tra Valverde, Kroos e il francese Camavinga, dicannove anni, passato dal Rennes al Real senza emozioni e paure. I risultati di Ancelotti, arrivato primo anche nel girone di Champions davanti all’Inter, hanno avvalorato una vecchia tesi del presidente Perez: quella che Zidane non fosse più in grado di trasmettere gli stimoli giusti al gruppo e di creare un rapporto empatico con la squadra.

NIENTE MERCATO – Il tecnico di Reggiolo ha già annunciato che non chiederà rinforzi a gennaio, anche perché vuole cominciare ad aprire la strada a qualche gioiello del vivaio. E a Bilbao, nell’ultima gara del 2021 vinta per 2-1, ha fatto esordire Peter, diciannove anni, madrileno, origini dominicane, ala sinistra oppure esterno di centrocampo. Il 22 dicembre è stato schierato per quattro minuti contro l’Athletic e ha sfiorato il gol del 3-1, che gli è stato negato dal portiere Agirrezabala. Ancelotti lo ha fatto entrare al posto di Hazard, spesso penalizzato dagli infortuni, altro investimento che Don Carlos sta cercando di giustificare dopo due anni e mezzo privi di contenuto.

IL MAESTRO RAUL – Benzema ha salutato l’anno con una doppietta, la terza dall’inizio della Liga. E Peter Federico González Carmona è uscito dal San Mames ricevendo i complimenti di Ancelotti. E’ nato il 25 luglio del 2002, è alto un metro e 80, ha firmato un contratto fino al 2024 ed è stato lanciato da Raul nel Castilla, società satellite del Real. Ed è stato proprio l’ex attaccante, 741 partite e 323 gol con i “blancos”, a segnalarlo ad Ancelotti. Con il Castilla, in questa stagione, si sta distinguendo: due gol e tre assist. E’ cresciuto a Madrid, ma ha deciso di indossare la maglia della Repubblica Dominicana, il Paese dei suoi genitori. Insieme con Marvel, difensore centrale, classe 2003, marocchino, è uno dei giovani più promettenti della “fabrica”, l’equivalente della “cantera” del Barcellona. Ha un ottimo sinistro, che usa abilmente nel dribbling, giocando sempre su ritmi elevati. Con Raul ha imparato a muoversi anche nel ruolo di terzino. Ha iniziato a giocare nel Getafe Olímpico (2011-2014) e in seguito ha trascorso un anno alla “Escuela de futbol” Ciudad di Getafe, prima di passare all’Infantil A del Real Madrid. Nel 2020 ha vinto la Youth League con il Real, allenato sempre da Raul.

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