Pessina: “Questa Italia è unica e bella, come un quadro di Van Gogh”

Il centrocampista azzurro ha già segnato 2 gol in questo Europeo: “E pensare che ero il ventisettesimo… Lukaku? Il numero 9 più forte al mondo, affronta tre difensori insieme”

“Prima del Galles non avevamo parlato dell’opportunità di inginocchiarsi o meno contro il razzismo, la situazione ci ha preso alla sprovvista. Ma su questo la pensiamo tutti allo stesso modo”. Matteo Pessina è uno dei cinque azzurri che si sono uniti ai britannici nell’omaggio a “Black lives matter”, normale che gli venga chiesto un parere sull’argomento, in conferenza stampa a Coverciano. Pessina, però, è anche l’azzurro del momento: già due gol decisivi in questo Europeo, dal quale ha pensato a lungo di rimanere fuori: “Ero il ventisettesimo, non ci pensavo più di tanto. Ma il c.t. mi aveva chiesto la cortesia di restare i primi giorni e di vedere come andavano le cose. Poi si è infortunato Sensi e sono rientrato in lista, e ora è bello sentirsi parte del gruppo, perché Mancini ci fa sentire tutti importanti”. Italia come opera d’arte, per lui che ne è appassionato: “Ho un’imitazione di un quadro di Van Gogh, voglio pensare a questa Nazionale come a un suo dipinto, il mandorlo in fiore. È unico, particolare e bello”.

Studio e pallone

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Attivo sui social, il centrocampista dell’Atalanta tiene un diario di viaggio e posta scene dal ritiro: “Mi piace portare all’esterno ciò che accade tra i muri di Coverciano, così facciamo sentire ai tifosi cosa sentiamo e cosa proviamo. Immobile e Barella fanno sorridere, con quei gesti tipici da italiani… Detto questo, siamo un gruppo di ragazzi intelligenti che hanno anche altri interessi e hobby oltre al calcio”. Estroverso ma serio e preparato, anche fuori dal campo: “Sono un ragazzo normale che cerca di cogliere l’attimo, è quella la mia forza. Per me è sempre venuto prima lo studio rispetto al calcio, da ragazzino potevo giocare solo dopo aver finito di studiare, era una specie di premio. Un’abitudine che viene dai miei genitori e dai nonni. La famiglia è stata la mia fortuna, mi hanno sempre tenuto coi piedi per terra e mi danno ancora consigli. A mio nonno hanno offerto da bere dopo il gol al Galles, guardava la partita con la nonna mentre aspettavano il traghetto e ha detto che ero suo nipote… Comunque il calcio per me è un lavoro, sì, ma lo vivo più come una cosa che adoro fare”. Un piccolo tentennamento, in realtà, in carriera l’ha avuto: “C’è stato un momento, quando ero in Serie C e non giocavo, in cui ho anche pensato di smettere. Ma sono andato avanti per amore di questo sport”.

Forti, esperti e sereni

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Anche grazie ai suoi gol, l’Italia ha guadagnato credibilità come possibile nazionale vincitrice del torneo: “Solo gli altri si sono accorti adesso delle nostre chance di arrivare in fondo a questo Europeo, noi lo sapevamo fin dall’inizio. Siamo una squadra forte che ha esperienza, capace di una striscia di 12 vittorie consecutive. Della finale però non parliamo, pensiamo a una gara dopo l’altra”. Mancini chiede ai suoi ragazzi di stare sereni: “Prima dell’Austria ci ha detto ‘divertitevi ma con la tensione giusta’. Portiamo la passione nelle case degli italiani ed è questa la cosa più bella, far vedere il nostro gruppo, farci voler bene da tutti”.

Verso il Belgio

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All’orizzonte c’è il fortissimo Belgio, dopo lo scampato pericolo agli ottavi: “Con l’Austria è stato difficile, ha giocatori fisici, atleticamente preparati. Dopo 50 partite stagionali è dura – riflette Pessina -. Col Belgio sarà una gara ancor più difficile, ha fisicità e qualità, ma se vogliamo arrivare in fondo dobbiamo incontrare le squadre più forti. E Lukaku è il numero 9 più forte del mondo, averci già giocato contro può essere un vantaggio ma lo si è già visto ieri contro il Portogallo, riesce ad affrontare anche tre difensori insieme. Il ritorno di Chiellini ci darebbe un grande aiuto, certo”.

Atalanta da scudetto

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Una domanda viene concessa anche sull’Atalanta, nonostante il contesto sia diverso. Pessina risponde così: “Partiremo con l’obiettivo di alzare l’asticella rispetto al terzo posto. Sebbene di noi sia parli poco, stiamo facendo da anni delle stagioni immense, anche a livello internazionale. Partiremo con un’altra convinzione e questo ci farà fare il salto di qualità”. In molti lo paragonano a Nicola Berti: “Mi fa piacere, spero di fare come lui, se non qualcosa di ancora più bello”.

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