Perugia, l’accusa: perché sessione d’esame solo per Suarez? E la Figc apre un’inchiesta

Secondo l’ordinanza della Procura i cinque indagati avrebbero istituito una sessione ad hoc per “consentire il rilascio di un falso attestato”. Da oggi l’esame dei documenti sequestrati

Una sessione “ad hoc”. È una delle accuse formulate nell’ordinanza firmata dal capo della procura della Repubblica di Perugia, Raffaele Cantone, che ha portato ai cinque indagati dell’Università per stranieri. In pratica, un esame fatto apposta per consentire a Luis Suarez di ottenere il famoso livello B1 propedeutico alla cittadinanza italiana, in quel momento necessaria per giocare nella Juve (invece l’uruguaiano è passato all’Atletico Madrid).

Esigenze logistiche

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Una sessione “motivata da esigenze logistiche (legate all’occupazione di aule) e di sicurezza – scrive l’ordinanza – quando invece la sessione straordinaria veniva istituita unicamente per consentire il rilascio di un falso attestato”. Negli interrogatori di queste ore, gli inquirenti chiederanno conto agli indagati del perché Suarez ebbe un trattamento speciale. Fuori dall’università alcuni studenti – nessun nome, solo le regioni di provenienza: Veneto, Basilicata, Puglia – si chiedono proprio questo: “La maggior parte delle lezioni in presenza non si tiene. Ma è più pericoloso riunire 30 persone in un’aula distanziate o 150 incuriosite dall’arrivo di un grande calciatore?”.

Perquisizioni finite

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Intanto la Guardia di Finanza, che agisce per conto della procura della Repubblica di Perugia, ha cominciato il lavoro di valutazione dei materiali informatici sequestrati ieri nella lunga giornata di perquisizioni.

PROCURA FIGC

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E intanto la Procura delle Federcalcio ha aperto un’inchiesta sulla vicenda. Il capo della procura della Federcalcio, Giuseppe Chinè, ha chiesto anche gli atti dell’indagine della magistratura ordinaria di Perugia.

La difesa

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L’avvocato David Brunelli difensore del rettore dell’Università per Stranieri di Perugia Giuliana Grego Bolli, ha dichiarato che “stiamo valutando l’opportunità di proporre richiesta di Riesame avverso il decreto di sequestro probatorio”. Al momento, a quanto si apprende, Grego Bolli non è stata convocata dai pm. Con lei sono finiti sotto inchiesta Simone Olivieri, direttore generale università per stranieri di Perugia, la direttrice per la certificazione linguistica Stefania Spina, l’esaminatore Lorenzo Rocca e l’impiegata Cinzia Camagna. I reati contestati dai pm guidati dal procuratore Raffaele Cantone sono rivelazione di segreti d’ufficio e falsità ideologica. ”Per quello che mi ha accennato la mia assistita – ha spiegato il difensore – il riferimento riportato nelle intercettazioni al ‘binario’ è a un binario culturale e niente altro”.

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