Perla di El Shaarawy al 91′: Roma prima, Mou corre sotto la curva

Djuricic risponde a Cristante, poi Rui Patricio evita due gol fatti ed è decisivo il Faraone nel recupero

Come a un luna park. Occasioni, pali, gol annullati ed emozioni senza fine. Per festeggiare le sue mille panchine Mourinho avrebbe voluto qualche batticuore in meno, ma probabilmente è molto più bello così. Con un eurogol a girare di El Shaarawy al 46’ della ripresa e quella corsa dell’allenatore portoghese sotto la Sud con il cuore stracolmo di gioia. Perché per la prima volta in carriera vince anche le sue prime cinque partite consecutive al primo anno su una panchina nuova, ma soprattutto spedisce la Roma in vetta alla classifica con Milan e Napoli. Dall’altra parte, invece, un Sassuolo bellissimo, che ha tenuto testa alla Roma con il gioco e con il cuore. Rui Patricio gli ha negato due gol clamorosi, Traoré si è visto dire di no dal palo (in precedenza era toccato ad Abraham) e l’altro supergol di giornata, quello di Scamacca al 48’, è stato annullato per fuorigioco. La giostra mourinhana va avanti, Dionisi ha di che rammaricarsi.

PALLEGGIO E PRESSING

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Mourinho continua con i suoi undici fedelissimi e non rinuncia neanche a Viña, tornato meno di 48 ore prima del via dal Sud America. Dionisi, invece, lancia l’ex Frattesi in mezzo al campo al posto di Henrique e davanti si affida soprattutto a Raspadori, galvanizzato dal primo gol azzurro. Ne viene fuori una partita piacevole, con tanto palleggio (alla fine del primo tempo la percentuale di realizzazione dei passaggi è altissima da tutte e due le parti, 88% dei giallorossi contro l’89 dei neroverdi) e una buona intensità. Il Sassuolo si affida quasi sempre alla costruzione dal basso, a volte rischiando anche tanto, ma con l’idea di non sprecare mai un pallone. La Roma, invece, alterna una buona fase difensiva ad una pressione improvvisa sugli esterni (per andare a recuperare palla dal basso) o sui due mediani in impostazione, per avviare la fase di transizione e provare a fare male. Rui Patricio para subito un piattone di Berardi in corsa, Mkhitaryan ci prova da fuori ma la palla finisce alla destra di Consigli e Djuricic sfrutta male un errore in impostazione di Ibanez. Poi al 26’ il Sassuolo passa e lo fa con Berardi, bravo a bruciare Rui Patricio di destro che non è il suo piede, ma il gol viene annullato per un fuorigioco millimetrico di Raspadori ad inizio azione. Scampato il pericolo la Roma ritrova fiato ed energie, sfiora il vantaggio con una scivolata in corsa di Abraham e lo trova al 37’ con Cristante, bravo a capitalizzare un’invenzione di Pellegrini su calcio da fermo.

LUNA PARK

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Nella ripresa Dionisi si gioca subito la carta Scamacca al posto di Raspadori, Ferrari ha subito la palla del pari ma la spreca, poi è proprio Scamacca a impegnare Rui Patricio dalla distanza. Con il gigante romano il Sassuolo riempie più l’area ed ha un punto di riferimento che dà maggiore profondità all’azione. Ed infatti al 12’ è una sua palla morbida ad innestare Berardi, per l’assist del pareggio a Djuricic. Poi Abraham sfiora il 2-1 ma il palo gli dice di no, il che fa pensare che il centravanti inglese abbia un conto aperto con la fortuna (nelle tre partite giocate all’Olimpico ha colpito altrettanti legni). Poi è Chiriches a salvare a botta sicura su Pellegrini, con la Roma che dopo aver subito il pareggio è tornata a macinare gioco. Dall’altra parte, invece, Boga piazza una serie di accelerazioni pazzesche, che costringono prima Cristante al giallo e poi danno a Berardi il pallone che può ribaltare tutto, ma Rui Patricio è strepitoso di piede. Oramai le occasioni fioccano da una parte e dall’altra, sembra di stare a un luna park. Al 28’ è Pellegrini a fare una magia tra tre avversari, ma poi spreca alto. Allora Mourinho si gioca le due punte, mandando dentro Shomurodov al fianco di Abraham. Boga va ancora via in velocità e costringe Rui Patricio al secondo miracolo. La giostra delle occasioni non è però ancora finita: Ferrari salva sulla riga, Traorè prima prende un palo clamoroso dalla distanza e poi impegna ancora Rui Patricio, Shomurodov chiama in causa Consigli e Pellegrini sfiora l’incrocio da fuori. E quando sembra tutto finito, Mancini lancia dentro, Shomurodov lavora bene il pallone per El Shaarawy che a giro centra il palo destro, ma stavolta il pallone si insacca. Mourinho corre sotto la Sud con tutta la squadra, l’Olimpico si incendia, Scamacca prova a spegnerlo con un supergol, ma c’è il fuorigioco di partenza. I giallorossi volano in vetta alla classifica con Milan e Napoli, Mou si fa un dolce regalo per la sua panchina numero mille e il Sassuolo esce a testa altissima. Finisce così, con l’Olimpico colorato a festa.

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