Perinetti: «Con Belotti il Toro può volare in Champions»

Perinetti: «Con Belotti il Toro può volare in Champions»
© AG ALDO LIVERANI SAS

Il ds del Venezia lanciò il bomber: «Migliorerà ancora, la squadra granata se lo tenga stretto»twitta

TORINO – Fiuto, saggezza, carisma, lungimiranza, esperienza. In una parola: bravura. Giorgio Perinetti, 65 anni, è uno dei ds italiani più noti e apprezzati. Ha lavorato per la Roma, il Napoli, il Palermo, la Juventus, il Siena e il Bari, tornando a più riprese in Sicilia, nella Capitale, sotto il Vesuvio e in Toscana, a conferma del buon lavoro di semina e delle sue qualità. Innumerevoli i suoi successi tra scudetti, promozioni e salvezze storiche, così come i giovani talenti scoperti e lanciati in oltre 40 anni di carriera. Dall’estate del 2015 ha battezzato una nuova avventura, destinata ad aprire un altro ciclo salvifico e vincente per un club glorioso: ds del Venezia, ha immediatamente riportato il club in Lega Pro, ha ingaggiato Pippo Inzaghi come allenatore e ora, con Tacopina presidente, punta a raggiungere subito la B.

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Lei, Perinetti, scoprì Belotti e lo lanciò ad alto livello nel 2013, prima di consigliarlo ai granata, due estati fa. 

«Aveva già fatto buone cose nell’AlbinoLeffe. Lo seguii in occasione di due raduni della rappresentativa della C e dell’Under 20. Era un po’ grezzo, ma compresi subito le sue grandi potenzialità. Quando tornai a Palermo, non ebbi dubbi a puntare su di lui. Costruimmo uno squadrone per vincere la B. Il costo di Belotti era elevato. L’AlbinoLeffe chiedeva 500 mila euro per il prestito, più 2,5 milioni per il riscatto della metà. Il loro presidente, Andreoletti, era irremovibile. Zamparini aveva dei dubbi. Ma io ero sicuro che il gioco valesse la candela. Ero certo che avremmo preso un grande attaccante. Convinsi Zamparini, ma la svolta finale la diede il giocatore stesso. Pur di venire da noi e compiere un grande salto in carriera, rinunciò a 250 mila euro di stipendio: cifra che, di conseguenza, il Palermo potè aggiungere all’offerta all’AlbinoLeffe. E così trovammo l’accordo».

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Con Belotti… anche con Belotti… il Torino può continuare a crescere, fino un giorno a lottare per il 3° posto in campionato? Significherebbe la Champions. 

«Sì: l’analisi è condivisibile, a livello di tendenze, di programmi. Con la riforma della Coppa, potrebbe bastare anche arrivare quarti, in un futuro. Cairo sta facendo crescere la società, dando solidità economica, continuità. I bilanci sono in attivo da anni. E ogni estate aggiunge alla squadra giovani talenti di grande qualità. E’ un presidente astuto e razionale. In più il Toro ha sempre ottimi allenatori: da Ventura a Mihajlovic. Fa bene Cairo a tenersi stretto un campione come Belotti».

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