Perin stupisce i tifosi della Juve: “Gli infortuni? Colpa mia perché…”

Mattia Perin è stato una delle sorprese della prima parte di stagione della Juventus e in particolare dei primi, soffertissimi 40 giorni dove, complici i due diversi infortuni che hanno fermato Wojciech Szczesny, l’ex portiere del Genoa si è fatto valere sfornando diverse prestazioni di spessore che sono valsi punti pesanti in campionato, in particolare contro Sampdoria e Fiorentina.

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Juve, Perin si confessa: “Infortuni? Le cose arrivano perché le vuoi…”

Tornato nel ruolo di secondo dopo il rientro del polacco, Perin è comunque ormai un punto fermo dello spogliatoio della Juventus e durante una diretta Instagram ha risposto ad alcune domande dei followers riguardanti i momenti più difficili della propria carriera, legati in particolare ai due gravi infortuni alle ginocchia subiti ai tempi del Genoa, che ne hanno ritardato quella scalata al grande calcio che gli era stata pronosticata fin da giovanissimo quando, a 19 anni, si mise in luce in Serie B con il Padova sfiorando la promozione in Serie A. Proprio in riferimento agli infortuni Perin ha dato una spiegazione sorprendente: “Gli infortuni che ho avuto sono colpa mia, le cose arrivano perché tu le vuoi, non per caso.  Quando si compiono dei sacrifici per la propria passione, non credo sia giusto chiamarli in questo modo. Ho solo fatto cose utili per raggiungere il mio obiettivo. Se ci fosse stato da fare ancora di più, l’avrei fatto: sono grato per tutto quello che ho, faccio il lavoro che amo“.

Perin e il segreto della rinascita: “Ho svoltato grazie alla mental coach”

Perin si è poi addentrato in una sfera ancora più privata, svelando quando ha sentito il momento di affidarsi ad un mental coach: “La salute mentale non guarda in faccia a nessuno, la sofferenza e le crisi fanno parte della vita di tutti, ma ci sono modi diversi per affrontarli: rimanere fermi o cercare di capire perché c’è quella crisi. Se rimani fermo, peggiorerà tutto. Quando non ti diverti più nella tua passione, il rischio è di cadere in un baratro, per questo ho scelto di affidarmi ad una mental coach grazie alla quale ho trovato la chiave. Non è stato un percorso facile, chi va da una persona per farsi aiutare ha coraggio, ma ad un certo punto vedi una luce in fondo che si accende sempre di più e da quel momento si cresce di continuo“.

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