Perin spiega la nuova Juve: “Più costruzione da dietro, giocare così piace a tutti”

Il portiere racconta il cantiere bianconero: “Usciamo di più palla a terra, Allegri ha capito che per alzare il livello era una necessità, abbiamo accolto l’idea a braccia aperte. Vogliamo arrivare a giocare a memoria come il Real. Io pronto? Mi preparo sempre come se toccasse a me”

dalla nostra inviata Fabiana Della Valle

1 agosto – Pasadena (California, Usa)

Mattia Perin è stato uno dei protagonisti dell’ultima tappa della tournée Usa della Juventus: titolare al posto di Szczesny (out per un affaticamento all’adduttore), nella ripresa si è esibito in tre parate decisive che hanno evitato un risultato più pesante.

Perin, che cosa vi lascia il pre campionato in America?

“La tournée ci ha dato degli spunti su cui poter lavorare, quando giochi contro Barcellona e Real non si può parlare di amichevoli, sono sempre partite dalla grande competitività, ci aiutano a capire a che punto siamo. Loro sono un po’ più avanti di noi però con il Barça abbiamo fatto un’ottima partita e contro i campioni d’Europa abbiamo dimostrato per alcuni tratti di potercela giocare non loro, non ci hanno schiacciato né hanno dominato la gara. Quest’anno abbiamo un nuovo modo di giocare, lo stiamo metabolizzando. A piccoli passi ci poniamo degli step, cercheremo di arrivare pronti quando le partite cominceranno a contare”.

In che cosa consiste il nuovo modo di giocare?

“Stiamo impostando la costruzione da dietro, cercando di uscire palla a terra, c’è disponibilità da parte di tutta la squadra, dobbiamo assimilarlo bene, dobbiamo avere più sinergia ma a tutti noi piace giocare così. C’è grande disponibilità perché ci divertiamo e sono sicuro che con il passare del tempo certi meccanismi saranno sempre più facili da mettere in pratica”.

Come è nata questa voglia di nuova Juve?

“Allegri ci ha dato un imprinting diverso quest’anno, ha capito che per alzare il nostro livello era una necessità. Ci ha portato questa nuova idea e noi l’abbiamo accolta a braccia aperte. Il Real è una squadra che gioca a memoria ed è esattamente il punto in cui vogliamo arrivare noi. La loro qualità è impressionante ma anche noi abbiamo giocatori buoni quest’anno”.

Le sue prestazioni in tournée sono state più da numero uno che da vice. Come vive la rivalità con Szczesny?

“Questo è il mio lavoro, quando ho scelto di rinnovare conoscevo bene la situazione, io cerco solo di farmi trovare pronto. Anche quando so di non giocare mi preparo sempre alla stessa maniera. Questo mi aiuta quando vengo chiamato in causa: il mio tasto on è sempre acceso”.

Con Di Maria vi divertite a fare le sfide su punizione?

“Angel non lo scopro io, calcia benissimo da fermo”.

A che punto è la Juventus?

“Siamo a metà preparazione, non abbiamo tanta benzina nelle gambe, ma i miei compagni stanno lavorando duramente, vedo grandissima professionalità, quindi ci sono tutte le componenti per partire bene”.

Precedente In ritardo di condizione e con l'incognita rinnovo: Inter, cosa fai con De Vrij? Successivo Elena Micheli/ "Io, campionessa del mondo di pentathlon: devo tutto ai miei tecnici"