Pereiro: “Ero pazzo di Recoba. Ora sogno di tornare nell’Uruguay”

L’attaccante del Cagliari: “Mi piace soprattutto attaccare, ma sto imparando a rincorrere l’uomo. Il Chino è stato fondamentale”

Dal nostro inviato Francesco Velluzzi

23 febbraio – CAGLIARI

Gaston Pereiro gioca alla play station con il Liverpool (e pure col Psg). “A 16 anni andai per una settimana lì, in Inghilterra, per una sorta di interscambio. Ero al Nacional di Montevideo e rimasi lì per una settimana ad allenarmi. Ma soprattutto conobbi Luis Suarez che mi regalò la sua maglia”. Gaston non avrebbe mai immaginato che con Suarez un po’ di anni dopo ci avrebbe giocato nella Celeste e si sarebbe scambiato i whatsapp nella chat della Nazionale. Sicuramente parla meglio di lui, che la Juve tentò di portare a Torino, la lingua italiana. E in Serie A, questo attaccante che in Eredivisie col Psv, segnava a raffica, comincia a farsi sentire. Dopo i “ricordini” a Bologna e Atalanta (due) lunedì sera ha bucato il Napoli. “Mi definisco un trequartista. L’assist mi piace, ma fare il gol è il massimo”. Il canto libero, anzi il calcio libero di Gaston comincia così. “Difendere non mi piace, mi piace attaccare. Ma sto provando a rincorrere l’uomo”. E così ha conquistato il Cagliari e Mazzarri che l’ha promosso titolare. “Ho sentito la sua fiducia. E avevo bisogno proprio di questo, ora sto trovando la continuità. E per me era fondamentale. Non ci sono segreti. A Bergamo con la doppietta c’è stata la svolta. So che in Serie A serve la tattica. Io amo giocare insieme ad un’altra punta”.

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