Perché Spalletti 2025 è la garanzia per un Napoli sempre più forte

Se la battuta è consentita, più che di mal di pancia si trattò di mal di Pec e, decisamente, la reazione di Luciano Spalletti non sarebbe potuta essere più efficace. Quando il Napoli ha esercitato il diritto di prolungare il contratto del tecnico sino al 30 giugno 2024, l’ha comunicato all’interessato via posta certificata e la mossa ha indispettito l’allenatore. Questi, dopo la partita con la Fiorentina, aveva sbottato: “Io confermato? Il presidente lo deve dire a me, non a voi: Quando ci incontreremo? Non ci sono problemi: loro avevano un’opzione e l’hanno esercitata. Li ringrazio per avermi avvertito. Ci sarà tempo, mancano ancora delle partite e si vive negli stessi ambienti”.

Spalletti: "La felicità non ha confini"

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Spalletti: “La felicità non ha confini”

La cena con De Laurentiis

Era il 7 maggio. Quattro giorni più tardi, la cena con De Laurentiis ha gettato le basi della ripartenza, sebbene manchino le certificazioni ufficiali di un approdo al 30 giugno 2025 che costituirebbe il prezioso riconoscimento del capolavoro spallettiano. Perché è fuor di dubbio che Luciano sia l’uomo ideale per il Napoli che ha vinto e che cercherà di vincere ancora. La sconfitta di Monza è scivolata come acqua sui vetri, pedaggio al naturale rilassamento psicologico accusato dalla squadra neocampione d’Italia dal 4 maggio. E le parole pronunciate in Brianza sono state significative: “La società ha già programmato tutto. Il Napoli ha dimostrato di saper fare mercato e ha già messo nel mirino nuovi giocatori”. Come dire che, anche se Giuntoli andrà alla Juve, la strategia partenopea di rafforzamento avrà ancora una matrice giuntoliana: in primis, programmazione stilata con largo anticipo e ricerca di giocatori modello Kvaratskhelia e Kim sui mercati poco frequentati dalla concorrenza, Lo scudetto porta con sé una messe di riconoscimenti per chi l’ha vinto. Lo conferma il prestigioso Premio Bulgarelli, consegnatogli a Bologna. “Vincere questo riconoscimento nell’anno in cui il Napoli è diventato campione d’Italia, per me assume un’importanza particolare. I miei calciatori si sono impegnati lungo tutto l’anno e hanno fatto bene tutto ciò che ho chiesto loro, mi hanno dato sempre la massima disponibilità durante le partite. Hanno dimostrato quell’attaccamento alla maglia di cui Bulgarelli era esempio assoluto”. Parole vere.

Spalletti: "Ecco quando ho capito di poter vincere lo Scudetto..."

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