Ogni giorno che passa, la partita a scacchi tra Atalanta e Juve nel nome di Koopmeiners diventa sempre più intrigante. Mentre Giuntoli è impegnato a rastrellare sul mercato i 60 milioni di euro, valutazione base del cartellino dell’olandese di cui è titolare la Dea, Luca Percassi ha versato un secchio d’acqua gelata sul tavolo della trattativa affermando secco: “Koopmeiners è un giocatore fondamentale per l’Atalanta e non è stata prevista dalla società la sua cessione. Ripeto: non è mai stata prevista la sua cessione”. Aggiungendo subito dopo: “Seguiamo e abbiamo la responsabilità di interessarci a molti giocatori in tutti i ruoli”. Trasparente il riferimento a Matt O’Riley, il ventitreenne centrocampista danese del Celtic che l’Atalanta sta seguendo da tempo. E che, non incidentalmente, piace anche alla Juve.
Atalanta, Juve e Koopmeiners
O meglio, come ha scritto Tuttosport nei giorni scorsi, “Giuntoli ha bussato al club scozzese per chiedere informazioni sul giocatore che nell’ultima stagione con la maglia biancoverde ha incantato nel ruolo di centrocampista offensivo. In gergo, fra direttori sportivi, queste mosse vengono definite di disturbo, anche se in realtà a volte partono con un fine e uno spirito e alla fine magari cambiano natura. Una sorta di avviso ai naviganti, dunque, quello che indirettamente è partito da Torino in direzione Bergamo. La richiesta del Celtic per il britannico naturalizzato danese è di 25 milioni, mentre la proposta dei bergamaschi sarebbe stata di 15 milioni. C’è dunque una differenza notevole tra le parti, che impone tempo per essere eventualmente colmata ed è in questo frangente che Giuntoli potrebbe avere margine per recuperare ed eventualmente sorpassare la concorrenza per O’Riley. Che si può considerare come la possibile alternativa a Koopmeiners qualora non si arrivasse a una intesa sul valore del cartellino”. E qui sta il punto. La sortita odierna di Percassi è una risposta al movimentismo di Giuntoli su O’Riley. Che, dichiarato incedibile Koopmeiners dall’Atalanta, per la Juve diventa sempre più la prima alternativa.
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