Perché Bayern e Barcellona hanno molto da insegnare ai tecnici fifoni della Serie A

Bayern-Barcellona non è stata soltanto un confronto ai massimi livelli della Champions League, vinto dai tedeschi grazie a una ripresa spettacolare. Il Bayern e il Barcellona hanno molto da insegnare ai tecnici fifoni della Serie A che non hanno il coraggio di lanciare nella mischia i giovani di talento alle loro dipendenze. E sono la maggioranza. Il Bayern mette in vetrina Musiala, 19 anni, debuttante in prima squadra quando ne aveva 17, già 15 presenze nella nazionale maggiore; Alfonso Davies, 21 anni, nazionale canadese; Ryan Gravenberch, 20 anni, nazionale olandese. Il Barcellona allinea Gavi, 18 anni; Pedri, 19 anni, Fati 19 anni; Garcia, 21 anni. Nel suo recente rapporto riservato all’incidenza dei migliori Under 25 sul, rendimento delle rispettive squadre, il Cies (Centro internazionale di studi sportivi, ovvero Centre International d’Etude du Sport, organizzazione indipendente di ricerca e istruzione, con sede a Neuchâtel, in Svizzera) ha evidenziato quanto la linea verde sia sempre più rilevante per i club ai massimi livelli. Nella lista del Cies, figurano ben quattro milanisti: Sandro Tonali, Ismael Bennacer, Theo Hernandez e Rafael Leao. In particolare, Tonali è stato nominato il miglior centrocampista under 25 al mondo per essere risultato essere il miglior “playmaker creator” (creare e costruire azioni dal basso) . E’ la conferma che la strategia dei campioni d’Italia, impostata due anni e mezzo fa da Maldini e Massara si è rivelata vincente e lungimirante. E’ auspicabile che in Serie A trovi presto diversi imitatori.

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