Per Euro 2024 all’Italia serve il percorso netto. E ai playoff c’è lo spettro Lewa

Si complica la classifica degli azzurri nel girone di qualificazione al prossimo Europeo. In caso di arrivo al terzo posto ci sarebbero gli odiati spareggi

Fabio Licari

11 settembre – MILANO

Subito l’Estonia in casa. Poi la vincente di Polonia-Galles (se dentro o in trasferta lo deciderà un sorteggio). All’Europeo si arriva così. Calma, è soltanto un gioco, quasi inevitabile purtroppo dopo l’1-1 di Skopje che ci allontana dalla qualificazione diretta. Ma sarà bene cominciare a valutare l’ipotesi playoff. Anche due anni fa ci rassicuravamo con un “tanto battiamo la Svizzera”, “tanto vinciamo con la Macedonia”, ed è finita com’è finita: fuori dal Mondiale. La situazione non è disperata, ma si complica ogni giorno di più. Abbiamo però un salvagente, i playoff, grazie alla Nations League. Se le classifiche dei gruppi oggi fossero definitive, troveremmo l’Estonia in semifinale, poi Lewandowski o Ramsey all’ultimo atto. Bella prospettiva.

due apocalissi

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Non ne possiamo più di questi spareggi. Abbiamo perso per strada due Mondiali così: Russia 2018 e Qatar 2022. La prima eliminazione con Ventura nel 2017 ci ha lasciati di gelo. La Svezia sembrava abbordabile, ci ha riempito di botte, anche fisiche, a Solna, 1-0, e poi s’è protetta a San Siro: uno 0-0 con assedio inutile, sprechi enormi, disorganizzazione tattica e mentale. La storia non doveva più ripetersi, da campioni d’Europa, ma con Mancini il tremendo bis nel 2022. Secondi nel gruppo con la Svizzera, quindi spareggio — facilissimo, eh? — con la Nord Macedonia, per poi vedercela in finale con il Portogallo. Altro assedio senza raziocinio, sfortuna e beffa nel recupero: 0-1. Addio Qatar. In tre spareggi non abbiamo neanche segnato un gol.

gruppo complicato

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E adesso? La classifica del gruppo è diventata una corsa a ostacoli. L’Inghilterra ha frenato sabato con l’Ucraina, ma i 13 punti, Rice, Bellingham e Kane inducono a pensare che il primo posto non le sfuggirà. L’1-1 di Wroclaw ha però rilanciato le chance degli ucraini, ora a quota 7, mentre noi siamo a 4 punti (con una partita in meno). Senza dimenticare che anche la Nord Macedonia è a 4. Naturalmente domani c’è subito Italia-Ucraina. Non ci vuole un genio per capire che da questo momento dobbiamo vincerle tutte. O meglio: dobbiamo battere l’Ucraina domani; vincere a ottobre con Malta (a Bari); infine, a novembre, avere la meglio sulla Macedonia (Roma) e poi ripeterci contro gli ucraini.

verso il 2024

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Abbiamo cinque partite e non possiamo sbagliare più. L’obiettivo è arrivare a quei 16 punti che ci metterebbero al riparo dai rischi, anche perdendo con l’Inghilterra a ottobre a Wembley, eventualità non così remota. Dobbiamo fare la corsa sull’Ucraina, perché si qualificano in carrozza soltanto le prime due di ogni gruppo. All’Europeo partecipano 24 squadre (su 54). Una è la Germania ospite. Venti sono le prime e le seconde dei dieci gruppi. Mancano gli ultimi tre posti che si assegnano con un complicato sistema di playoff collegato alla Nations. Si gioca a marzo. Al sorteggio della fase finale, il 2 dicembre ad Amburgo, ci saranno quindi tre “X”.

i playoff

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Attenzione: non sono ammesse ai playoff le terze, ma le nazionali non qualificate (anche se ultime nel loro gruppo) che però hanno vinto i loro gruppi di Nations o, in subordine, hanno i migliori piazzamenti. Noi siamo messi meglio di tutti. In Serie A di Nations, terzi assoluti: quindi sicuri del playoff di marzo 2024. Stando così le cose, troveremmo nella nostra “final four” Polonia e Galles (le altre due di Serie A fuori dai giochi) e poi, in un gioco di recuperi, la migliore della Serie D, l’Estonia, visto che tutte le altre della Serie A, oggi, hanno il passaporto per l’Euro. La situazione può naturalmente cambiare.

final four

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Nelle semifinali ci sono le teste di serie. Quindi noi (1°) contro l’Estonia (4ª) e la Polonia (2ª) che ospita il Galles (3°). Finale tra le vincenti, in sede da sorteggiare. Un gran caos al quale l’Italia, quattro Mondiali e due Europei vinti, non è abituata. Riusciremmo a “sopravvivere” a una terza apocalisse?

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