Pepe: “Match difficile da spiegare. Tanto lavoro su palla inattiva, poi…”

Mai sconfitta fu più dolce. Neanche il più ottimista dei tifosi del Porto, dopo il gol del 2-1 della Juventus e con i lusitani in inferiorità numerica pensava di poter arrivare a giocarsi la qualificazione ai supplementari. Serviva una lucida follia per pensare di passare il turno, ma il calcio è strano. I portoghesi passano con due tiri in porta e con una strenua difesa. Non a caso il protagonista assoluto della gara è Pepe. Una partita da vero condottiero: rimasto in campo con una gamba sola, ha retto il fortino. E trascinato i suoi alla qualificazione. Le sue parole soni riprese da A Bola.

MIRACOLO – Un piccolo miracolo. Una qualificazione però tutto sommato meritata per l’abnegazione e il coraggio con cui il Porto ha difeso il risultato senza chiudersi a riccio ma provando comunque di offendere. “È stato molto importante non solo la mia partita, ma anche il lavoro collettivo. Era essenziale trovare il modo di passare il turno, penso che lo abbiamo meritato. La squadra ha lasciato tutto ciò che aveva e poteva in campo. Quanto accaduto stasera è davvero difficile da spiegare a parole”.

PROSPETTIVE – Eliminare la Juventus apre nuove prospettive. Il Porto coltiva ambizioni importanti. Anche perché questa qualificazione ricorda da vicino quella conquistata all’Old Trafford. “Abbiamo lavorato molto su questo tipo di situazioni e siamo stati fortunati, perché Sérgio Oliveira ha tirato bene e poi la barriera è saltata. Abbiamo avuto alti e bassi in campionato, è stato difficile giocare ogni tre giorni. ma la squadra ha mostrato un grande carattere. Per tutta la partita siamo rimasti sempre concentrati e quando giochi così è molto più facile. Abbiamo messo in campo volontà e passione, lottato fino alla fine e mostrato lo spirito che deve avere il Porto. Abbiamo una grande responsabilità ogni volta che indossiamo questa maglia. Essere tra le otto migliori squadre d’Europa è molto bello, Adesso sarà necessario rimanere concentrati e umili”.

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