Pellegrini ha stregato l’Eintracht: fuori per ko, ma solo applausi dai tifosi

TORINO – Buona a metà la seconda di Luca Pellegrini con l’Eintracht. Due partenze da titolare su due per il terzino sinistro di proprietà della Juventus: dopo il pareggio col Colonia, è nell’undici anche nella vittoria sul campo del Werder con un pirotecnico 3-4, la prima stagionale per i campioni della scorsa Europa League. Sul tabellino il classe 1999 non ci finisce per un gol o per un assist – nonostante la rete la sfiori direttamente da calcio d’angolo nel primo tempo: Pavlenka gli toglie la gioia in extremis – ma per la sostituzione a cui è costretto al 63’ dopo aver provato un’allungo. La sensazione è che si tratti di un fastidio muscolare che sarà da valutare. Dal settore ospiti del Weserstadion quando Pellegrini è uscito dal campo sono arrivati altri applausi, che si aggiungono a quelli fragorosi già ricevuti una settimana fa in casa.

Le sue prime settimane tedesche hanno colpito particolarmente i fan e gli addetti ai lavori: secondo voci in Germania, anche il suo rapporto con l’allenatore Oliver Glasner è molto positivo. Ha subito scavalcato il pariruolo Lenz nelle gerarchie: sta giocando da quarto di sinistra, dopo il cambio di modulo dell’Eintracht dal 3-4-2-1 al 4-2-3-1 dopo la cessione di Kostic, che ha fatto il percorso inverso al suo. Calcio veloce e offensivo nel quale il 23enne sembra sentirsi sempre più a suo agio, anche grazie al livello tecnico dei compagni: a Brema lo show se l’è preso uno straordinario Randal Kolo Muani, con gol e assist sontuosi, tra gli uomini più in vista. Soprattutto, però, il gol che conta un po’ di più è quello di Mario Götze, tornato a segnare in Bundesliga a 982 giorni dall’ultima volta: mancava dal 20 dicembre 2019, da quando giocava con il Dortmund e aveva segnato con l’Hoffenheim.

Juve, l'incredibile allenamento di Luca Pellegrini

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