Pedro: «Conte è incredibile». Mourinho invece attacca il Chelsea

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Pedro: «Conte è incredibile». Mourinho invece attacca il Chelsea
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L’attaccante dei Blues: «Antonio ha reso questa squadra vincente». Il tecnico dei Red Devils: «Sono primi solo grazie al calendario favorevole»

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L’attaccante dei Blues: «Antonio ha reso questa squadra vincente». Il tecnico dei Red Devils: «Sono primi solo grazie al calendario favorevole»

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ROMA – «Conte ha trasformato il Chelsea. Ora siamo vincenti». Pedro elogia il suo tecnico sulle colonne del Telegraph e lo fa senza usare mezzi termini: il segreto di questo Chelsea schiacciasassi è proprio il suo allenatore. «Conte dà fiducia a tutti, fa sentire importante ogni giocatore. Il suo impatto nella squadra è stato impressionante. Vi dico solo un dato per farvi capire la differenza: il Natale scorso eravamo a tre punti dalla zona retrocessione, ora siamo in testa alla Premier grazie anche alle undici vittorie di fila. Io ho avuto molti allenatori importanti in carriera ma come Antonio è riuscito a cambiare la mentalità del Chelsea in così poco tempo è un qualcosa di incredibile», ha concluso Pedro.

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MOURINHO – Non la pensa allo stesso modo Mourinho. In conferenza stampa il tecnico del Manchester United ha spiegato i motivi reali secondo i quali per lui il Chelsea è inarrestabile: «I Blues giocano tre partite in dieci giorni e hanno molto più tempo di riposare rispetto agli altri. Perché? Non lo so neanche io. Pensate che il Chelsea ha anche il vantaggio di non giocare le Coppe». Mourinho parla anche del calendario natalizio: «In questo periodo si gioca una partita dopo l’altra. Loro invece riposano molto di più e questo fa inevitabilmente la differenza. Non bisogna essere uno scienziato per capire che giocare con un giorno di riposo tra una partita e l’altra piuttosto che con quattro sia diverso. Il punto vero è perché? Al momento nessuno mi ha mai risposto, nemmeno quando allenavo il Chelsea. In Premier la federazione fa quello che vuole, tanto dice sempre che sono le tv a decidere…», ha concluso Mourinho.

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