Pausa nazionali, l’Inter ne perde 17. E Lautaro sarà a Milano solo 48 ore prima del derby

Pinetina per pochi alla ripresa degli allenamenti, ma ci sarà Mkhitaryan dopo l’addio all’Armenia

Vincenzo D’Angelo

4 settembre – MILANO

Internazionale da sempre. Per definizione, per Dna. Che resta un orgoglio per club e tifosi, ovviamente. Ma che poi può portare anche a dei momenti di criticità per lo staff tecnico. Da oggi, Appiano Gentile si svuoterà e tanti ragazzi di Inzaghi saranno impegnati con le rispettive nazionali in giro per il mondo: sono 17 in totale e il numero è destinato ad aumentare al prossimo giro, quando – ad esempio – Francesco Acerbi potrebbe aver recuperato la miglior condizione e quindi essere pronto a mettersi a disposizione del neo c.t. Spalletti; oppure con Davy Klaassen nuovamente inserito tra i convocati dell’Olanda, uno spogliatoio che l’ex Ajax conosce benissimo e che proprio per le tensioni degli ultimi mesi col club di Amsterdam per questa volta non frequenterà. Ad Appiano con vista sul derby rimarranno i due portieri di riserva, Bisseck, Sensi, Carlos Augusto e Mkhitaryan, che per fortuna di Inzaghi ha detto addio alla nazionale armena.

Sudamericani

—  

L’Inter arriva alla sosta col morale a mille, una condizione già bella convincente e un gioco scintillante. Mai come stavolta, la sosta arriva nel momento sbagliato. Inzaghi sarà incollato davanti alla tv e al telefono, in attesa di chiamate rassicuranti dai suoi ragazzi. Come sempre in questi casi. Ma sono i precedenti a non lasciar dormire sogni tranquilli a Simone. E non si tratta soltanto della possibilità di un infortunio, ma è il rientro tardivo alla base che mette sempre in tensione il tecnico nerazzurro. Che avrà appena due allenamenti per preparare il derby con tutta la squadra a disposizione e dovrà fare i conti pure col viaggio lungo e il jet lag dei sudamericani: Lautaro, Sanchez e Cuadrado giocheranno l’ultima partita per le qualificazioni al Mondiale 2026 nella notte italiana tra il 12 e il 13 e Inzaghi conta di averli ad Appiano per l’allenamento del 14. Insomma, tutto di corsa, ma almeno l’entusiasmo per il derby aiuterà sicuramente a metabolizzare velocemente la stanchezza.

Fattore Italia

—  

In passato, Inzaghi si è trovato un paio di volte in situazioni scomode, causa rientri al fotofinish: per la prima trasferta all’Olimpico di Roma, rinunciò ai cileni Vidal e Sanchez che fece rientrare direttamente su Milano, mentre accolse Lautaro e Correa nella Capitale solo a poche ore dal match. Stavolta, però, il nuovo capitano nerazzurro avrà qualche ora in più per provare a riposare e recuperare dalla stanchezza. Cuadrado e Sanchez si sfideranno la stessa sera in Cile-Colombia, e rientreranno. Di positivo per Inzaghi c’è il rientro rapido e abbastanza agevole del blocco azzurro: Barella, Bastoni, Dimarco, Darmian e Frattesi giocheranno l’ultima partita contro l’Ucraina il 12, ma a San Siro, a due passi da casa. E il giorno dopo saranno già pronti per calarsi nel clima derby. Lo stesso vale per Sommer, che sarà nella vicina Svizzera quella sera. Più lungo il viaggio di rientro di Arnautovic dalla Svezia, ma nulla di particolarmente complesso.

Comodità

—  

I primi a rientrare saranno Asllani (Albania) e gli olandesi Dumfries e De Vrij, con l’ultimo impegno in calendario domenica. Da lunedì saranno alla Pinetina e dal giorno dopo verranno raggiunti dai francesi Pavard e Thuram. Ma, solo quando abbraccerà Lautaro, Inzaghi sarà davvero sereno: 5 gol nelle prime tre di A, 8 in 14 derby di Milano, che ha vinto 9 volte contro 3 ko. Il Toro nerazzurro quando vede rossonero si esalta: scontato, ma non avrà bisogno di riposo per caricarsi.

Precedente Milan, è ancora caccia al 9: il piano rossonero per prendere Davis Successivo L'asse con Dimarco e il coro della curva: così Thuram ha conquistato il mondo Inter

Lascia un commento