Pasticcio Inter, Ronaldo ribalta Lautaro: la Juve vede la finale

Andata della semifinale di Coppa Italia, gran gol del Toro ma poi due errori di Young (rigore deciso al Var) e Bastoni spianano la strada alla rimonta bianconera. A Conte servirà un miracolo a Torino

Dieci minuti di follia e l’Inter consegna più di metà della finale di Coppa Italia a una Juve molto cinica. Dopo il gran gol di Lautaro, la ribalta Cristiano Ronaldo sfruttando due errori gravi di Young e Handanovic (con la complicità di Bastoni) per fissare già nel primo tempo il 2-1 finale. Tra sette giorni, nel ritorno a Torino, l’Inter recupererà Hakimi e Lukaku (anche se in tribuna per squalifica andranno Vidal e Sanchez), ma per centrare l’epilogo del 19 maggio all’Olimpico di Roma dovrà scalare l’Everest di una vittoria con due gol di scarto. Oppure con uno solo, ma segnandone almeno tre.

Ribaltone

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Con Darmian e Sanchez per gli squalificati Hakimi e Lukaku, l’Inter lascia pallino e pallone alla Juve. Costretti al fraseggio corto, anche perché Ronaldo e Kulusevski non amano essere serviti con palle alte, i bianconeri alzano il baricentro ma non il ritmo, con i compassati Bentancur e Rabiot. E alla prima vera ripartenza avversaria vanno sotto. Corre il 9’ quando Sanchez difende palla sulla trequarti, facendo uscire Demiral, e innesca Barella, bravo a sgommare su Alex Sandro e a pescare il taglio di Lautaro, che brucia De Ligt e di destro batte Buffon, che va giù lentamente e la tocca invano. Situazione ideale per i nerazzurri, sprecata però da un’ingenuità di Young, che al 25′ trattiene per un braccio Cuadrado su un cross sballato di Bernardeschi. Calvarese, con l’aiuto di Irrati al Var, decide per il rigore che Ronaldo non sbaglia con una rasoiata centrale appena sotto alla traversa. L’harakiri interista si completa poco dopo, con un pasticcio colossale tra Handanovic (uscita dall’area non necessaria) e Bastoni che consegna palla a CR7, scientifico nel mettere in buca d’angolo col mancino al 35′. Un uno-due che gasa la Juve, ma soprattutto che fa scomporre l’Inter a livello mentale e tattico. Vengono anche ammoniti Conte e Vidal, che salterà il ritorno per squalifica.

Panchine e parata

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Nessun cambio nell’intervallo, ma il copione di inizio match è ribaltato. Ora è la Juve che può permettersi di pressare alto, ma anche di attendere e ripartire a fisarmonica. Ai bianconeri dice pure molto bene quando Sanchez, innescato da Vidal, colpisce a colpo sicuro ma trova la deviazione decisiva di Demiral. L’Inter produce il massimo sforzo, ma il problema è che mentre Conte era partito con la squadra tipo e può giocarsi un cambio Young-Perisic (e tarda ad osare con la fantasia di Sensi o Eriksen), Pirlo dalla panchina sfoglia tra Danilo (fuori Bernardeschi), Morata (per un contrariato Ronaldo) e Arthur (Bentancur). E il cosiddetto portiere di riserva, Buffon, al 68′ lo salva con un numero su Darmian, mentre tre minuti dopo Lautaro di destro la manda solo vicino al palo. Eriksen entra per Vidal al 73′, due minuti prima che Barella sfiori il capolavoro con una sforbiciata di sinistro sul cross di Perisic.

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