Partenza record e occasione d’oro: Spalletti, c’è aria di fuga

Una vittoria con l’Udinese per staccare tutti. Serve il miglior Insigne, l’unico finora in ombra

È soltanto una questione di primato. Gli altri temi legati a Udinese-Napoli interessano relativamente, almeno sulla sponda napoletana. Luciano Spalletti vuole i tre punti per balzare da solo in testa alla classifica. I risultati della domenica hanno spostato l’attenzione sulla sfida di questa sera alla Dacia Arena, dove il Napoli proverà a fare l’en plein di punti, dopo quattro giornate. L’attesa è cresciuta nelle ultime ore, l’ambiente napoletano ha incrocia le dita e, adesso, aspetta fiducioso la sfida con l’Udinese. La suggestione del primato tiene alta la tensione nel gruppo Napoli. Ieri sera, allenatore e giocatori hanno tifato perché il Milan non vincesse, proprio per tentare di lasciarsi tutte le altre alle spalle. Sa bene Spalletti, comunque, che nulla è semplice, la formazione di Gotti è in un buon momento ed ha 7 punti in classifica, appena due in meno del Napoli.

C’è ottimismo nell’ambiente, perché il Napoli si sta confermando squadra di vertice. Stasera, a Udine, sosterrà un esame complicato, dovrà ribadire tutto quanto di buono serve a una squadra per starsene lassù, magari, a punteggio pieno. Dalla notte di Leicester è arrivato un segnale chiaro: il Napoli non molla, sta sempre sul chi vive ed è pronto a reagire. Il pareggio è stata la conseguenza di una gara gestita con equilibrio, soprattutto nel secondo tempo, con l’allenatore indaffarato a studiare le soluzioni migliori per capitalizzare al massimo le cinque sostituzioni. Alla Dacia Arena si andrà per il colpo grosso, per sistemarsi in testa alla classifica. Spalletti conta molto sulle capacità realizzative di Victor Osimhen, ma sa pure che il suo Napoli è una vera cooperativa del gol: nelle prime quattro partite (3 di campionato e 1 di Europa League) ha segnato due reti a partita e con 7 marcatori diversi. Insomma, il dato conferma l’anima offensiva di questa squadra.

A Leicester si è sbloccato Osimhen, dicevamo. Adesso, tocca a Lorenzo Insigne. Nella casella gol segnati è a quota uno, il rigore realizzato al Venezia nella prima giornata. Poi, più niente, se non buone prestazioni e vari tentativi mal riusciti. Nello scorso campionato fu proprio l’attaccante a sbloccare il risultato alla Dacia Arena e sempre su rigore. Poi Lasagna pareggiò per l’Udinese, ma Bakayoko trovò l’angolo giusto nei secondi finali regalando al Napoli la vittoria e i tre punti.
E’ una questione di mira, di prendere le giuste misure, perché il capitano ci ha provato, finora, ma i suoi tiri poche volte hanno inquadrato lo specchio della porta. Magari, conterà pure l’aspetto emotivo, la voglia di essere protagonista in tutti i sensi. C’entra poco o nulla, in ogni modo, la questione rinnovo. Le parti, tacitamente, hanno deciso per il silenzio. Del nuovo contratto da sottoporgli non se ne parla più e, chissà, se sarà mai avviata la discussione. Molto, comunque, potrebbe dipendere anche dall’esito di questa stagione. Un Napoli vincente, a fine campionato, potrebbe consigliare a entrambi le parti di venirsi incontro e di continuare insieme. Un’idea, certo, più fantasiosa che altro, in questo momento, perché ancora troppo presto per poter immaginare scenari del genere.

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