Partenza mai vista e ritmi da scudetto: tutti i record di Pioli

In 121 anni di storia solo nel 1954-55 i rossoneri avevano iniziato così bene. Il tecnico emiliano cerca anche la settima vittoria consecutiva per eguagliare Bela Guttmann

Passo dopo passo, come piace ragionare a lui, Stefano Pioli mette in fila vittorie e record. Le prime gli consentono di guardare tutti dall’alto e di puntare con convinzione allo scudetto; i record, invece, non regalano automaticamente garanzia di titoli in bacheca, ma spesso aiutano a capire se il ritmo è giusto. E nel caso dell’allenatore del Milan non ci sono dubbi: il passo è quello dei big.

Scatto e vittorie

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Prendete la partenza di questo campionato: dopo dieci giornate, Ibra e compagnia le hanno vinte tutte tranne una, quella chiusa sull’1-1 in casa della Juventus alla quarta giornata. In 121 anni di storia, il Milan era riuscito a scattare con la stessa esplosività solo in un’altra occasione, nel 1954-55, e alla fine si cucì lo scudetto sul petto. Nel mirino di Pioli adesso ci sono Sarri, Garcia e l’ex milanista Allegri: tutti e tre riuscirono a centrare 10 successi e un pareggio nelle prime 11 giornate, rispettivamente con Napoli, Roma e Juve. Ma l’inizio bruciante di questo terzo campionato sulla panchina rossonera si lega anche a un altro primato, stavolta personalissimo: dopo il pari dello Stadium, Pioli ha soltanto vinto. La striscia, per adesso, è di 6 successi consecutivi ed è la più lunga da quando guida il Diavolo: battendo la Roma domenica all’Olimpico, Pioli raggiungerebbe altri sette colleghi rossoneri, tra cui proprio quel Bela Guttmann con il quale condivide la super partenza dopo 10 giornate. L’ungherese, sempre nel ‘54-55, frenò dopo aver vinto le prime sette partite. Pioli può sfruttare lo slancio di questo autunno e, soprattutto, il rientro di alcuni pezzi forti della gioielleria rossonera: gli ultimi 9 punti conquistati tra Verona, Bologna e Torino si sono materializzati sotto forma di prestazioni non esattamente brillanti, ma affacciarsi alle prossime partite con Theo Hernandez e Brahim Diaz di nuovo nel motore sarà un’altra storia, perché in un colpo solo, Pioli ritroverà i due uomini chiave dai quali passano gran parte delle azioni offensive. Un po’ più in là, ci sono le 10 vittorie consecutive del Milan di Lajos Czeizler, nel 1950-51, meglio di quel Diavolo nessun altro: anche allora finì con lo scudetto. Più che per i record, provare ad avvicinarlo aiuterebbe tutto il gruppo a pensare concretamente in chiave tricolore: in agenda ci sono la Roma, domenica all’Olimpico, e poi l’Inter, il 7 novembre. In mezzo, l’appello contro il Porto in Champions: Pioli dovrà gestire uomini ed energie per tentare di riaprire il discorso in coppa, ma senza perdere il passo da capolista in campionato.

Punti

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Anche perché il suo Milan ha dato prova di sapere assorbire le batoste europee senza rimetterci in A, quanto meno non sotto l’aspetto mentale: dopo le prime tre sconfitte nel girone di Champions, la concentrazione è rimasta sempre altissima. Il gruppo si è scoperto più cinico, più pratico, più maturo insomma, perfezionando il rendimento delle stagioni precedenti, già molto costante. Non stupitevi allora se Pioli, dopo 79 partite alla guida del Diavolo in Serie A, è già il secondo allenatore rossonero per media punti nella storia del club in campionato: viaggiando a 2,07 punti a partita, si è messo alle spalle gente come Ancelotti, Guttmann e Allegri, ed è preceduto dal solo Czeizler, media di 2,13. A differenza degli altri, il dato di Pioli ovviamente è “in aggiornamento”, perché ogni risultato futuro potrà incidere sulla media. In negativo o in positivo, se il cammino della sua squadra si confermerà da scudetto come hanno detto i primi dieci turni.

Colonna

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Lungo la corsa in campionato, Pioli potrà migliorare anche altri primati personali, dalle 27 partite senza sconfitte infilate tra giugno 2020 e lo scorso gennaio (oggi siamo a 15 gare consecutive di imbattibilità) alle vittorie totali con il Milan, attualmente 57: tra 10 successi, entrerà tra i primi 10 allenatori che hanno vinto più gare in rossonero. Quel che è certo è che il tempo per arrotondare nuovi mini-primati non gli mancherà: come ha promesso a Milanello dopo essere stato premiato dal d.t. Maldini per le 100 panchine con il Milan, Pioli conta di aggiungerne “minimo altrettante”. Nell’attesa, potrà accomodarsi presto nella top 10 dei tecnici più presenti di sempre in rossonero: le 125 panchine di Zaccheroni, attualmente decimo, sono vicine. E richiamano ancora una volta allo scudetto, perché è così che Zac è entrato nella storia del Diavolo. I record, senza titoli, servono a poco. A meno che non si tratti di Pioli: in fondo, per un allenatore ancora senza trofei in bacheca, riuscire finalmente a vincere sarebbe il più bello di tutti i primati possibili.

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