Papu Gomez, Eriksen e Milik al palo: e se il tormentone continuasse fino all’estate?

I tre giocatori farebbero comodo a molte squadre, ma si devono incastrare diverse situazioni affinché cambino squadra già in questa sessione di mercato

Non sono tre vicoli ciechi, adesso non esageriamo, ma siamo abbastanza vicini a una situazione del genere. Qui Papu Gomez, a voi Milik, passando per Eriksen. Sulla carta, non solo sulla carta, tre grandi interpreti, farebbero comodo a chiunque, poesia pura, fatti e non parole. Passando dalla teoria alla pratica: il muro è talmente alto da correre il serio rischio, almeno in un caso se non in due, di andare ben oltre la sessione di mercato che chiude il primo febbraio. Sono storie diverse che vale la pena sintetizzare.

IL PAPU AL PALO

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Gasperini è già oltre, l’Atalanta viaggia che è un direttissimo e l’allenatore continua a ripetere che senza Gomez è cambiato poco. Adesso il problema è quello di trovare una soluzione: l’Inter è ferma, al Milan servirebbe per un salto di qualità ulteriore e senza alcun tipo di indugio ma l’operazione andrebbe oltre la politica del club che considera Ibra un’eccezione rispetto alla necessità di avere una carta d’identità mediamente giovanissima. La Juve proprio in quelle zone del campo frequentate dal Papu ha già una qualità elevatissima, ci vorrebbe il sacrificio di Bernardeschi per entrare in quella dimensione di pensiero. Gomez sarebbe perfetto per la Fiorentina ma le partite sul gradimento devono essere di andata e ritorno, altrimenti servono a poco. Lazio, Roma e Napoli oggi non sono una traccia, l’estero non sarebbe il massimo ma può essere una tentazione, a limite, degli ultimi giorni se nulla si sbloccasse dalle nostre parti.

IL MURO MILIK

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Difficile trovare una spiegazione alla vicenda che coinvolge l’attaccante polacco e un contratto sempre più vicino alla fine. Al punto che in questi giorni potrebbe firmare per chiunque, Juve compresa, e impegnarsi per la prossima stagione. L’Atletico Madrid è uscito completamente dai radar, com’era prevedibile, visto che ha agganciato Dembelé in arrivo dal Lione, la soluzione ritenuta migliore per sostituire Diego Costa. Per Milik ci sarebbe stato da aspettare chissà quanto, probabilmente non sarebbe servito, quindi meglio non correre alcun tipo di rischio a regalare al Cholo un altro specialista. E’ rimasto l’Olympique se dovesse arrivare a dieci milioni come aveva programmato, prima di intimidirsi dinanzi alle problematiche tra l’attaccante e il Napoli. Problematiche tanto per utilizzare un eufemismo, il rischio è quello di andare allo sfinimento della serie “io faccio un dispetto a te e tu ne fai uno a me”.

CHRIS E L’INGAGGIO

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Eriksen guadagna 7,5 milioni fino al 2024, crediamo basti e avanzi per vedere già così una bella salita stile Zoncolan. Se il Tottenham lo prendesse a una cifra più che raddoppiata, sarebbe una notizia da prima pagina. Qualche fan di Christian verrà fuori in qualche modo, sarebbe sorprendente se un ingaggio alto lo portasse a restare da separato in casa fino a maggio, giocando appena una manciata di minuti a partita (quando va bene). A quel punto per l’Inter potrebbe venire comoda la soluzione Papu, sempre se non avrà trovato squadra prima, qui si corre abbastanza nel tentativo di individuare incastri difficili all’interno della sessione più complicata e bloccata della storia del calciomercato. Per informazioni chiedere di Pinamonti che aveva detto sì al Benevento, un via libera che confermerebbe in queste ore, se non fosse che prima di cederlo (magari tenendo una strada per riacquistarlo) l’Inter deve avere un sostituto che oggi non ha. E quindi, come dice Conte, “non aspettatevi novità a gennaio, per me il mercato mai è stato aperto, cerchiamo di fare con quello che abbiamo in casa”. Sono virgolette che sembrano definitive ma vanno verificate, c’è ancora un po’ di tempo. E molto spesso le sorprese si materializzano quando meno te lo aspetti.

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