Papu Gomez e Gasperini, la rottura e il retroscena sulle scuse

BERGAMO – Una presa di posizione forte e chiara. Il Papu Gomez non è stato convocato per la sfida contro la Roma: una scelta tecnica – si legge sul comunicato diramato dalla società orobica – dopo il caos dell’ultima settimana che ha coinvolto l’argentino e tutta la squadra. Dall’inno della Juventus canticchiato senza badare troppo alle telecamere fino alla mancata chiamata per il match interno del Gewiss Stadium, passando anche per gli sfoghi social: sette giorni infernali dell’argentino con la chiusura di un cerchio dai contorni sempre più nitidi. Il mercato incombe, lo strappo è ormai netto: siamo arrivati ai saluti e i segnali che arrivano sono difficilmente equivocabili. La società, dopo giorni di silenzi, si è schierata con Gian Piero Gasperini, ma il tecnico continua ad allontanare l’argomento: «Se vogliamo parlare di calcio bene. Gomez? Ne stiamo parlando da giorni, ma domani abbiamo una partita importante». Focus sulla gara contro la Roma, anche perché i giallorossi di Fonseca hanno trovato il «giusto passo» in questo campionato.

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ADDIO PAPU – Due sono gli argomenti sapientemente dribblati dal Gasp: il Papu e il mercato. Nel secondo caso il tecnico di Grugliasco non risparmia una piccola stoccata a chi non è pienamente convinto del progetto nerazzurro: «Non ho intenzione di chiedere giocatori alla società, vedremo a gennaio di avere gente contenta di stare qui con noi». Niente musi lunghi, chi vuole restare a Bergamo deve avere la giusta attitudine per poter affrontare un calendario fitto d’impegni. Nessun nome per indicare il colpevole, ma ormai la frattura insanabile è evidente anche a chi non conosce nei minimi dettagli la vicenda. Il Papu sa di aver sbagliato e ha chiesto scusa, ma i confronti degli ultimi giorni non hanno cambiato le carte in tavola. Inoltre la società non ha digerito molto il clamore mediatico che si è creato intorno alla squadra: la mancata convocazione è la prova tangibile di un rapporto ormai giunto al capolinea. Il Milan resta alla finestra, lo scenario è ben delineato: l’addio è e sarà una conseguenza inevitabile di vari atteggiamenti portati avanti dal calciatore argentino.

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