Milanese ma con origini campane e pugliesi, gran tifoso del Diavolo, voti alti a scuola: alle radici del quindicenne che Pioli è pronti a lanciare, scoperto 9 anni fa all’Afforese…
25 novembre – 09:35 – milanello (va)
Ci saranno tutti, questa sera in tribuna a San Siro. Mamma Federica, papà Manuel e lo zio Luca: la famiglia Camarda si schiererà al completo, e ci mancherebbe, la storia bussa alla porta. Se poi, durante Milan-Fiorentina, il tabellone del quarto uomo si illuminerà con il numero 73, allora Stefano Pioli quella porta l’avrà aperta: tra qualche ora Francesco Camarda, numero di maglia 73 e anni 15, può diventare il più giovane debuttante nella storia della A. “Il talento non ha età e lui ha talento – ha detto ieri Pioli, che contro i viola convocherà per la prima volta il baby bomber della Primavera di Abate -. Il destino a volte ti crea certe occasioni, a Francesco è successo adesso. È pronto a darci una mano se serve, noi dovremo essere bravi ad accompagnarlo: ha un grande futuro, sicuro, ma è un ragazzo molto giovane…”.
scuola milan
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Giovane, sì, giovanissimo: Camarda alterna regolarmente gli allenamenti e le partite in rossonero alla scuola. Nato a Milano (con origini per metà pugliesi e per metà campane), è del quartiere di Bruzzano, periferia nord della città. Tifosissimo del Milan, frequenta il liceo linguistico — è uno dei pochi nel vivaio a non fare un liceo sportivo — e riesce ad incastrare libri e pallone con grande profitto: alle medie aveva voti altissimi in pagella, sul campo fa persino meglio. Merito di una struttura fisica importante per l’età (è alto 185 centimetri e nel tempo libero ha praticato boxe e kickboxing) e di un incredibile istinto per il gol: ne ha fatti almeno 500 da quando ha iniziato a giocare. La storia di Francesco è difficile da rincorrere, perché il ragazzo è costantemente in anticipo sui tempi. Sempre con i più grandi, come nella Primavera rossonera e nell’Italia Under 17, come in prima squadra adesso.
dietro la rete
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Come tutte le storie, però, anche quella di Camarda ha un inizio: il primo capitolo risale a (appena) 9 anni fa. L’Afforese, società della zona Nord di Milano, è stata la sua prima “casa”. Piero Colangelo, ai tempi responsabile dell’attività di base dell’Afforese, è stato il primo ad aver portato Francesco su un campetto verde. “Con noi si allenava il cugino, più grande di tre anni. A bordo campo, dietro la rete c’erano la signora Federica, la mamma di Francesco, e il piccoletto. Notai che Camarda guardava verso il campetto e tirava calci alla rete, senza pallone. Mi avvicinai e dissi : ‘Perché non lo facciamo entrare in campo, così può calciare un pallone vero…?’. Rimasi allibito: non mi è mai capitato di vedere all’opera un calciatore in miniatura. Francesco era più piccolo di tutti gli altri, ma faceva gli stessi esercizi, anche meglio. In 5-6 mesi sarebbe arrivato il Milan”. Dove lo provarono come difensore ma lui scartava gli avversari e andava a segnare. Oggi Colangelo allena alla Lombardia Uno: “Gli Allievi del 2008, i suoi… coetanei. Ricordo quella volta in cui andammo al Vismara e me lo ritrovai avversario. Gli dissi: ‘Francesco, non fare troppi danni…’. Finì 5-0 per loro, con 4 gol di Camarda”.
futuro
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Il resto è storia recentissima: Camarda ha vinto uno scudetto con l’Under 15 rossonera nel 2022, poco dopo il titolo conquistato da Pioli e i suoi. Poi la Primavera, il debutto in Youth League, i gol al Newcastle e quello in rovesciata al Psg, bellissimo, che gli è valso i complimenti di Leao. Stasera allo stadio ci sarà anche Colangelo: “E come potrei perdermelo? Pioli ha detto che ha un grande futuro e io sottoscrivo. Al mille per cento”
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