Paolo Rossi, le reazioni dal web. Radio Rai pubblica la radiocronaca di Spagna ‘82

Gran parte dell’Italia scopre appena sveglia la notizia che non avrebbe voluto mai scoprire: se n’è andato Paolo Rossi. Radio Rai pubblica subito l’audio della radiocronaca di Enrico Ameri della vittoria del Mundial 1982.

Le reazioni

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“Quando arrivai in Italia dopo i Mondiali del 1982 (nell’84 lo acquistò il Torino, ndr”) lui giocava nella Juventus. Ci incontravamo spesso perché frequentavamo gli stessi ristoranti, era sempre gentile ed educato”: questo il ricordo, ai microfoni di Tv Globo, di Junior che durante l’intervallo della partita San Paolo-Botafogo ha ricordato Pablito. L’ex giocatore era in campo nel 1982 quando Rossi con tre gol stese il grande Brasile. “Nonostante tutto quello che fece contro la nostra Seleçao, non ha mai detto una parola fuori posto. Lo rispettavo moltissimo, ma tutta la gente aveva un grande rispetto per Paolo”, ha concluso Junior. Tristezza nelle parole di Fulvio Collovati, anche lui campione del mondo con l’Italia nel 1982: “Mi continuano a scrivere nella chat i miei compagni dell’82… se ne è andata una parte di noi. Se ne va una parte della mia vita”. Distrutto Antonio Cabrini, altra colonna di quella squadra: “Sei mesi fa ho perso un fratello, oggi ne piango un altro. Non voglio dire altro, per me questo non è il momento di parlare”. Dino Zoff, eroe di quel Mondiale storico: “Mi dispiace tantissimo. Non so cosa dire, è stato fulmine a ciel sereno. Abbiamo sempre avuto un grande rapporto con Paolo, simpatico, intelligente, era un po’ che non ci sentivamo, ci avevano detto qualcosa ma non pensavo fosse così grave. I rapporti con lui erano stupendi, era simpaticissimo. Intelligente, aveva tutto per stare bene. Qualcosa difficile da capire”.

Venditti e il “Rossi ragazzo come noi”

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“Paolo Rossi… era ragazzo come noi”, e un cuore rosso accanto disegnato con un emoticon: Antonello Venditti sul suo profilo Facebook, gli rende omaggio nel giorno più triste. Il cantautore romano dedicò a Rossi una strofa della sua famosissima canzone “Giulio Cesare”, pubblicata nel 1986 e cantata dalle generazioni di quel periodo. “Eravamo trentaquattro, adesso non ci siamo più, e seduto in questo banco ci sei tu. Era l’anno dei Mondiali quelli dell’86, Paolo Rossi era un ragazzo come noi”. Il testo, dedicato alla nostalgia e al tempo che passa modificando abitudini e mode, lasciando però sempre una inquietudine di fondo, fa riferimento, in quei versi, ai mondiali del Messico 1986 dove l’Italia si presentò forte del trofeo vinto in Spagna nel 1982, ma venne eliminata.

I club

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“A volte semplicemente non esistono parole per esprimere il dolore che tutti noi stiamo provando. Ciao Paolo»: questo il tweet del Vicenza, squadra dove Rossi giocò dal 1976 al 1979, anni che gli permisero di farsi notare ad alto livello. La Lazio esprime “profondo cordoglio per la scomparsa di Paolo Rossi e si unisce al dolore della famiglia”.

Nardella, Gentiloni e Renzi

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Il sindaco di Firenze Nardella ricorda i trascorsi fiorentini di Rossi: “Ci ha lasciati l’eroe di Spagna ‘82 cresciuto come giovane calciatore a Firenze, sui campi di Soffiano, alla Cattolica Virtus. Non dimenticheremo mai le gioie di quel mundial. Grazie Pablito, un grande abbraccio a Federica e ai ragazzi”. Il cordoglio degli ex presidenti del Consiglio Matteo Renzi e Paolo Gentiloni. Tra i calciatori, uno dei primi a rattristarsi è l’ex bomber di Cagliari e Atalanta Mauricio Pinilla, che è nel suo Cile: “RIP Rossi”

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