PALMA CAMPANIA – Ci sono i gironi. Ancora la Puglia e la Palmese non ci sta. Una polemica non prevista avvelena l’estate subito prima di partire per il ritiro di Castelluccio Inferiore programmato da domani al 13 Agosto. «Non siamo nati ieri e abbiamo contezza di tutte le manovre – tuona Mario Rega, presidente rossonero – se giochiamo da 110 anni vuol dire che abbia storia e tradizione. Volevamo essere rispettati. Invece hanno usato pesi e misure che tutti hanno letto e capito».
RICHIESTE NEGATE – La Palmese aveva semplicemente fatto richiesta di giocare nel raggruppamento laziale-sardo. Si aspettava nella peggiore delle ipotesi di essere inserita in Sicilia. Per una rotazione naturale. Invece, assieme all’Angri, è stata penalizzata e dovrà fronteggiare ancora il girone più difficile d’Italia che è una vera e propria serie C. «In Sicilia hanno inserito una nuova arrivata e una vecchia conoscenza con i colori di maglia cambiati. Nel Lazio sono andate altre al nostro posto pur avendo la stessa situazione. Ovvio che siamo avvelenati. Vuol dire che risponderemo a modo nostro, sul campo. Abbiamo la pelle dura. Se qualcuno ha pensato di farci uno scherzetto, sarà ripagato con identica moneta. Dispiace. Ma è tempo che pure le istituzioni sportive siano più eque e trasparenti. Quello che è successo non ci sta bene».
TESTA E CUORE – Naturalmente, col passare delle ore verrà smaltita la rabbia. E magari questo danno si trasformerà in elemento di rivincita sportiva. “Proprio così – rincara il diesse Dionisio- la Palmese ha la corazza della passione. Qui non c’è la ricchezza economica, ma il sentimento e la passione faranno tutto. LO scorso anno eravamo quasi morti. Proveremo ancora a fare bene. La bandiera della Palmese non la può ammainare nessuno. E’ piena di onore e di orgoglio. Oltre le cattiverie». (Luigi Alfano)
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