Palline da tennis, meditazione e psicologia: dietro i gol di Gaich c’è un team intero

Quella contro la Juve è la seconda rete in tre partite per l’ariete argentino, che sta affinando le sue doti grazie allo stesso team che ha svezzato Radamel falcao e Giovanni Simeone

Palline da tennis, numeri e psicologia. Allenare la mente oltre che il corpo. Migliorare i riflessi, i tempi di reazione e gestire le emozioni. I gol di Gaich hanno più di un segreto. Da oltre due anni l’attaccante del Benevento lavora con un team specializzato per migliorare le performance. Gli stessi che hanno forgiato il talento di Giovanni Simeone e Radamel Falcao. Prima del grande salto in Europa, tanti sudamericani passano da Acumen: gruppo di esperti che aiuta gli atleti a fissare e raggiungere gli obiettivi. “Abbiamo iniziato a lavorare con Adolfo durante gli ultimi mesi al San Lorenzo. Giocava poco e voleva fare bene con l’Albiceleste – ci racconta Ferdinando Fossati, fondatore di Acumen -. Fisicamente era già molto preparato, ma doveva migliorare l’aspetto emotivo e la gestione del tempo”. Gaich ha lasciato la piccola Bengolea a 15 anni dopo tante porte in faccia. River Plate, Lanus, Velez: scartato per “scarse doti atletiche”. Anche un anno con la Fundacion Lionel Messi a Rosario. Era tra le riserve, ma non si è arreso.

Obiettivo flow

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Gol a raffica nelle giovanili del San Lorenzo, così è diventato El Tanque: “Ha un fisico davvero imponente, mi ricorda tanto Martin Palermo. Adolfo è ancora giovane, Benevento è finora la migliore occasione della sua carriera”. Da Buenos Aires a Mosca: “Al Cska aveva poco spazio. Abbiamo continuato a lavorare anche a distanza. Tecniche di respirazione e meditazione per imparare a gestire lo stress. Alleniamo gli aspetti misurabili come riflessi, concentrazione, attenzione. Il corpo va ascoltato, ma ciò che conta davvero è il fattore motivazionale. Puntiamo il flow, lo stato psico-fisico ottimale vissuto da chi è completamente immerso in un’attività”.

Il metodo

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L’approccio rivoluzionario di Acumen si fonda sulla neuroscienza e la bio-psicoeducazione: “In Argentina con Gaich ci siamo soffermati sull’aspetto tecnico. Palleggi con palline da tennis per allenare l’equilibrio, esercizi con la palla per sviluppare i tempi di reazione, calcoli matematici per affinare la memoria. Metodologia precisa, adesso ci concentriamo sulla mente. Molti credono che un calciatore abbia bisogno soltanto di un buon fisico per giocare bene, in realtà la testa fa la differenza”. Gaich era a un passo dal lasciare il calcio, nessuno gli dava una chance. Non si è arreso, la forza di volontà come motivazione: “Ha solo 22 anni, ma pensa e agisce come un adulto. Stiamo migliorando la gestione del tempo. Credo che il gol con la Juve sia l’esatta dimostrazione. Capire quando accelerare, quando frenare e come inserirsi al momento giusto”.

Risultati

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Concentrarsi sulle prestazioni, focalizzare i traguardi. L’argentino vuole essere protagonista col Benevento, lavora su corpo e mente per riuscirci. Ora sarà impegnato con l’Argentina U23, il suo sogno è giocare con Messi: “Ha esordito con la Selección nel 2019, ma la Pulce non era con il gruppo. Lui è un grande tifoso del Barcellona e spesso si allena con la maglia blaugrana”. Il futuro è dalla sua parte: “Misurare i risultati del nostro lavoro non è facile. Guardiamo al percorso, ai gol che per un attaccante sono fondamentali. Il tempo darà le risposte. I segreti sono costanza e voglia di superarsi”. Gaich è sulla strada giusta.

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