Palermo tra City Group e Pallotta. La certezza è Baldini: “In A entro 4 anni”

Il gruppo di Mansour è in vantaggio per l’acquisizione del club. Il presidente: “La promozione in Serie B è merito del tecnico, si riparte da lui”

La Serie B è il presupposto, il dato certo da cui ripartire per il rilancio, poi c’è il futuro da definire al livello societario con il City Group sempre all’orizzonte e il gruppo di James Pallotta (nella notte i complimenti ai rosanero) che si è inserito con una manovra che potrebbe creare qualche disturbo. Due scenari diversi che aprono anche a percorsi differenti sullo staff dirigenziale che dovrebbe insediarsi in società. Se il Palermo dovesse finire nelle mani della holding dello sceicco Mansour è quasi certo che il nuovo management verrà scelto direttamente a Manchester e il nome di Giovanni Gardini come nuovo direttore generale è quello più accreditato. Pallotta, invece, non è detto che non possa continuare con l’assetto attuale e quindi ancora con Rinaldo Sagramola e Renzo Castagnini, nei ruoli di amministratore delegato e direttore sportivo.

La situazione

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L’operazione più avviata, a meno di clamorosi cambi in corsa, è quella con il City con il quale esiste già una lettera d’intenti. Il presidente Mirri che dovrebbe continuare ad avere un ruolo nella nuova società, probabilmente come presidente onorario. Per parlare di closing però bisognerà attendere ancora un po’. Quindi non è da escludere che la programmazione per il prossimo campionato riparta, intanto, dall’attuale dirigenza. Perché il patron rosanero, nel frattempo, ha fissato già un punto fermo, rappresentato dalla conferma di Baldini. “Per la prossima stagione l’unica cosa certa è che si riparte dal tecnico Baldini – ha detto Mirri a Sky -. Spero resti qui per tanto tempo, è una persona straordinaria, oltre che un grande allenatore. La promozione è merito suo. Cessione? Se qualcuno vuole comprare la società farà di certo un affare straordinario. Questa squadra tra due, tre, quattro anni potrà tornare in Serie A”.

Baldini

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Il tecnico, dal canto suo, ha espresso la volontà di continuare con il d.s. che lo ha portato al Palermo. “Il problema mio non è avere il contratto o non averlo – ha spiegato il tecnico -. Ho fatto un percorso con un gruppo di persone straordinarie. A Palermo ho trovato dirigenti e staff di primo livello, queste persone hanno dato tanto. Io non posso perdere nessuna di queste persone. Con Castagnini vivevamo dalle 8 alle 10 ore insieme, lui non era il mio direttore sportivo ma un amico del cuore, ha fatto un lavoro straordinario”.

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