Più che un Palermo rinnovato dal mercato, a Corini preme che l’inverno mostri un Palermo finalmente continuo, che prosegua la serie positiva soprattutto al Barbera e che magari riesca a non subire gol dopo 10 partite di fila. Prima della sfida al Bari, il tecnico bresciano ribadisce di attendersi dai suoi una migliore definizione di se stessi: “Dobbiamo far vedere qualcosa in più, credere in quello che facciamo”. Cita Vasco Rossi. “Siamo ancora qui, l’importante è restare attaccati al campionato, equilibrato e complicato anche per gli altri. Secondo o terzo posto? Lo dico dall’inizio, vogliamo lottare e essere competitivi fino alla fine”. La base c’era già, ma Corini punta sull’entusiasmo dei nuovi: “Il ruolo di Diakitè? E’ stato acquistato per agire da laterale di destra, può fare anche il centrale ma l’idea è farlo giocare in quella zona. Ranocchia ha fatto un’altra settimana di lavoro col gruppo, fisicamente sta bene, parte dall’inizio”. Previsti però altri ritocchi sempre con l’ottica di un maggiore equilibrio: “Per ottimizzare la fase difensiva, ho bisogno di caratteristiche di un certo tipo anche sulle punte esterne” spiega in riferimento al rilancio di Di Mariano, in odor di conferma cambiando però lato e partendo da sinistra con Insigne a destra e Di Francesco inizialmente in panca.
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Bari, serve il risultato
Rivoluzionato dal mercato, il Bari ha bisogno di fare risultato per non peggiorare il malumore dei tifosi. Pasquale Marino è peraltro un “mini ex” della sfida dato che il tecnico di Marsala era stato assunto dal Palermo di Lucchesi e Tuttolomondo nel giugno 2019 prima della radiazione ma non si è mai potuto sedere in panchina da allenatore rosanero.
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