Pagliuca: «Donnarumma in Italia è il top»

INVIATO A PARMAGianluca Pagliuca e Gianfranco Zola hanno parlato insieme a Milena Bertolini nella conferenza stampa sul web attraverso la quale la Regione Emilia Romagna ha raccontato la storia di alcuni grandi azzurri del passato. Il portiere e il fantasista hanno parlato delle loro esperienze, in particolare del Mondiale del 1994 che li ha visti grandi protagonisti.

Zola: “La Nazionale? Ci sono giovani importanti. Sono sulla strada giusta”

“L’influenza di Gigi Riva su me – ha detto Magic Box – è stata grande e mi arrivata attraverso mio padre che era un suo grande tifoso. Io mi sono innamorato della Nazionale al Mondiale del 1982 che, per quelli della mia età, è stata un’esperienza speciale, eccezionale. Ho tifato come un matto e mi sono esaltato per quell’impresa in Spagna. Da professionista uno degli obiettivi principali è stato quello di diventare un giocatore della Nazionale per poter disputare un Mondiale. Per me è sempre stato un onore fa parte della Nazionale anche se in qualche volta ho vissuto in azzurro esperienze dure come il Mondiale del 1994 e l’Europeo del 1996. Ho esordito quando ero al Napoli, 13 novembre 1991, con Sacchi come allenatore, ma sono diventato un giocatore in pianta stabile della Nazionale quando ero al Parma. A Parma sono cresciuto e soprattutto il primo annop ho giocato il mio miglior calcio. Di Parma e del Tardini conservo un ottimo ricordo. I ricordi più belli in azzurro? Direi la vittoria a Wembley, una notte speciale perché giocavo in Inghilterra, al Chelsea, da qualche mese e sentivo il match più di altri. Si parlava di quella gara da tempo sui giornali e gli inglesi pensavano di vincere. Immaginate dopo quell’1-0 la mia soddisfazione e quella degli italiani che erano in Inghilterra… Per loro era importantissima e ricevetti grandi manifestazioni di entusiasmo nei giorni successivi. La partecipazione al Mondiale negli Stati Uniti, però, è stata una cosa che non scambierei con altre esperienze. E’ stato un Mondiale intenso, pieno di esperienze forti. Le mie lacrime dopo 12′ nella partita contro la Nigeria sono state dure… La Nazionale attuale e i nostri talenti? Ci sono giovani importanti, che stanno crescendo e fanno ben sperare. Sono sulla strada giusta, ma è una strada lunga che necessita di tanto altro impegno e lavoro. Ci sono i presupposti perché questa Nazionale diverti importante e vincente”.

Pagliuca: “Donnarumma è il migliore. Ha fisico e personalità”

“La partita dell’esordio in nazionale di Zola, quella contro la Norveglia del novembre 1991, è stata la mia prima da titolare, anche se in altre due occasioni, in Svezia e in bulgaria, ero in Bulgaria. Per me è stata una gara importante sia perché rappresentò l’esordio di Sacchi sia soprattutto perché venivo dallo scudetto con la Sampdoria e si giocò a Genova, nel mio stadio. Ho fatto con l’Italia tre mondiali impoortanti per la mia crescita: il primo a 23 anni ero dietro a Zenga e Tacconi, poi ho fatto il Mondiale del 1994 da protagonista, che mi ha trasmesso gioia ed emozioni perché abbiamo giocato quella finale a Pasadena di fronte a 120.000 persone e siamo andati a un pelo da alzare la Coppa del Mondiale. A volte ci penso e un briciolo di rammarico ce l’ho. Ho ringraziato il Signore perché se avessimo perso per quel mio errore in finale, quando mi è sfuggita la palla, sarei rimasto negli Stati Uniti. Magari sarei andato a giocare magari nei Metrostars di New York… Altro che andare all’Inter dove avevo firmato… Il Signore mi ha dato una mano: se avessimo perso il Mondiale per quel mio errore, mi avrebbe segnato la carriera. Meno male che il pallone ha picchiato sul palo. Ora si ricordano del bacio al palo, ma se la palla fosse entrata… Donnarumma? E’ il migliore anche perché in Italia altri forti come lui non ci sono. Fa bene Mancini a puntare su di lui perché ha fisico e una personalità incredibile. A 21 anni ha già 200 partite in A e ha un’esperienza di uno di 26-27 anni. Credo che abbia notevoli margini di miglioramento”.

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