Pagelle Inter-Milan: Barella marca tutti, Thiaw affondato

Inter

S.Inzaghi (all.) 8

La mette sul fisico, e quando il fisico non basta più ne versa in campo altro dalla sua inesauribile damigiana. Interviene con i cambi quando la partita rischia di sfilarsi le briglie. È il primo tecnico interista a vincere cinque derby di fila. Diremmo che basta.

Sommer 6

Viene voglia di correre in suo aiuto nel vederlo davanti a una rete che per la sua stazza è vasta quanto il portale di una chiesa. Però se la cava benissimo da solo, per quanto serve.

Darmian 6,5

Nella media, lascia fare sul gol incassato, però lancia l’azione che manda in ghiaccio il Milan quando cominciava a scaldarsi un po’ troppo.

Acerbi 6

Soffre quando i farfalloni rossoneri prendono a svolazzare. Tuttavia non può essergli attribuito nessun disastro in particolare.

A. Bastoni 6,5

Nella tattica di Inzaghi può essere di supporto al centrocampo come ama fare. Esce trascinando una suola e pregando che non sia nulla di preoccupante. De Vrij (29’ st) sv

Dumfries 7

Dicevano che era in forma e dicevano bene. Blocca Leao, e non è facile, poi riparte. La delicatezza del tocco non è il suo forte: basta che trascini il pallone nei paraggi della linea di fondo e ci sono altri che ci pensano.

Barella 7

Chi marca uno, chi marca un altro, lui li marca tutti. Insegue il pallone in ogni dove, ma c’è del metodo nella sua follia. Ha pure l’energia di incavolarsi per essere stato sostituito.

Frattesi (19’ st) 7

Lo ritroviamo dove lo avevamo lasciato: in area avversaria. È lì che lo porta il cuore, in Nazionale come nell’Inter. Chiude la manita e in mezz’ora si conquista la lode.

Calhanoglu 7

Loftus-Cheek, speditogli sulle punte dei piedi da Pioli, non gli sposta molto. Regista da tutto campo e da tutti i generi di film, ormai è anche il rigorista fisso della squadra. Asllani (36’ st) sv

Mkhitaryan 8,5

Vecchio mio, quanto manchi a chi ti ha avuto in squadra. Due gol e un assist, più la voglia perenne di inventare in concretezza. Migliore in campo a braccia alzate, nonostante le acrobazie altrui.

Dimarco 6,5

Calabria, per questioni tattiche, gli concede i varchi necessari. Potrebbe persino sfruttarli meglio, ma finché ha fiato è uno dei motori dell’Inter.

Carlos Augusto (19’ st) 6

Si concede persino il lusso di provare a fare gol.

Thuram 7,5

Su Thiaw usa la mazza ferrata, sul pallone spada e fioretto. Il gol fa cadere Maignan in ginocchio e lo stadio sugli schienali delle sedie. Cambiato solo per oculata gestione.

Arnautovic (19’ st) 6

Avrà altre occasioni, con quei piedi saggi.

L. Martinez 7

Spezza uno dei momenti buoni del Milan avviando l’azione del raddoppio e libera o giù di lì Mkhitaryan in area. Avrebbe voluto tirare il rigore, ma Calhanoglu prende i suoi compiti molto sul serio.

Milan

Pioli (all.) 5

Non è che non ci provi, è che parte per giocarsela come se di fronte avesse una squadra qualsiasi. Praticamente si costituisce e spera che la sfacciataggine tattica alla fine paghi. Invece costa cara.

Maignan 5

Una parata discreta, poco da fare pressoché su tutto, compresa la traiettoria a velocità luce di Thuram. Ma una volta faceva miracoli.

Calabria 5

Perso nella prateria che Pioli gli dà da sorvegliare. A forza di accentrarsi, dimentica regolarmente di coprire la fascia destra e i compagni non gli danno una mano, anzi.

Florenzi (32’ st) 5

È solo un caso, però lui entra e intorno comincia a piovere forte e a farsi buio.

Kjaer 4,5

Chiamato a sostenere la difesa in piena emergenza. Combatte e ogni pallone per lui è sacro suolo da proteggere. I risultati però sono quelli che sono.

Thiaw 4

Saltato in palleggio, travolto fisicamente, impreciso quando tenta di rimediare spingendosi in avanti. Pochissimo da salvare in una partita che lo mette immediatamente di fronte alle sue responsabilità. Thuram lo cancella.

Theo Hernandez 5,5

L’unico spunto offensivo decente nel primo tempo del Milan è suo. È anche l’unico spunto decente del medesimo. Per il resto, botte e ammonizione.

Loftus-Cheek 5

Beh, ha cominciato a conoscere un campionato italiano diverso. Anche perché questa volta avrebbe l’incarico tattico di contenere Calhanoglu. Il più delle volte si limita a guardarlo. I pochi scambi veloci che riescono al Milan lo tagliano fuori. Musah (41’st) sv

Krunic 5

Calabria accentrandosi quasi gli sottrae il ruolo di direttore del centrocampo. Comunque qualche pallone riesce a gestirlo. Ma ci combina poco.

Reijnders 5

Era il faro, deve aver finito il carburante. Oppure è stato il passaggio di livello della sfida a spiazzarlo. Pioli lo sacrifica a un vano assalto finale che si trasforma in crollo.

Jovic (32’ st) 5

Tutti quelli che giocano i minuti finali meritano la loro parte di bacchettate.

Pulisic 4,5

Come Reijnders, pessima copia di sé stesso. La tenaglia Dimarco-Mkhitaryan lo esilia in un limbo senza speranze.

Chukwueze (11’ st) 5,5

Appena è entrato, Leao ha finto di rimettere in piedi la partita e non è un caso. Almeno con un paio di tagli il nigeriano ha tentato di confondere le idee alla ben salda difesa interista.

Giroud 5,5

Appoggio per Theo, suggerimento per Leao in occasione del gol, qualche fallo incassato. Molto, molto meno peggio di altri. Magari non abbastanza, visto com’è finita, però un minimo di considerazione il lupo di mare la merita.

Okafor (32’ st) 5

Si veda Jovic.

Leao 6

Inesistente per un tempo intero, riesce a fare arte del solo materiale tecnico decente che gli arriva tra i piedi. A quel punto il Milan potrebbe anche raddrizzare la partita, se non intervenisse Inzaghi.


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