Otto gol, otto assist, tante prodezze: tutti i numeri di Chiesa, il vero uomo in più di Pirlo

L’esterno non ha accusato il salto dalla Fiorentina alla Juve, il grande assist a Ronaldo contro il Napoli lo conferma. E le sue cifre…

I dati prima di tutto. Nei 5 migliori campionati d’Europa, Federico Chiesa è il più giovane ad aver raggiunto in questa stagione il doppio 8, alla voce assist e alla voce gol. Se si aggiungono le prodezze in Coppa Italia e Champions League, si arriva a 13 reti e 11 assist in stagione: alla faccia dei tempi di ambientamento e dell’abitudine a un livello diverso rispetto a quella Fiorentina, in cui è nato e cresciuto. Questo finale di stagione lo sta ribadendo spazzando via ogni dubbio: l’esterno azzurro è l’uomo dell’anno della Juventus. La nota migliore di una stagione dallo spartito non sempre intonato.

Al galoppo

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A sbloccare la partita contro il Napoli ci ha pensato Cristiano Ronaldo, ma quello che ha fatto l’ex viola vale ben più di un +1 al fantacalcio, è almeno mezzo gol. Cambio di direzione multiplo a disorientare Elseid Hysaj e rasoterra efficace verso CR7: semplice a dirsi, lineare, efficace. E se nessuno più giovane di lui nell’Europa che conta è riuscito quest’anno ad arrivare al “doppio 8” citato prima, significa che Chiesa è speciale, che l’investimento estivo della Juventus su di lui pare una mossa centrata. Andrea Agnelli e Pirlo hanno un motivo per cui sorridere, senza ombra di dubbio.

Ma quali paure

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Quando un talento si prepara al salto da un club di metà classifica a uno che ha ambizioni europee, i dubbi sono sempre tanti. Ci sono manciate di calciatori promettenti che si sono bruciati le ali sotto il sole dei grandi stadi e soprattutto della grande pressione, delle grandi aspettative. Chiesa ha affrontato la nuova sfida nello stesso modo con cui affronta qualsiasi avversaria in campo: testa bassa e corsa. Rischia, lotta, si getta nella mischia. Come se, alzando i giri del motore, non sentisse i mormorii attorno a lui sulla sua leggerezza e la sua evanescenza, fino a zittirli. Apparentemente sembra intestardirsi un po’ alla Milos Krasic, ma spesso e volentieri finisce per essere fondamentale. Federico salta l’uomo in una Juventus prevalentemente orizzontale, crea spunti se non li trova e non si ferma mai: con quella sfacciataggine tanto giovanile che invidiamo ai talenti stranieri e che in Italia invece ammiriamo con il contagocce. Tanto che per un classe 1997 – 24 anni a ottobre – il termine “giovane” dovrebbe essere bandito. Se si pensa all’esperienza dei 24enni oltre confine… In una Juventus che si appresta a un cambio di guardaroba nella prossima estate, Chiesa sarà al centro del villaggio, uno di quei giocatori che senza alcuna incertezza ritroveremo in bianconero tra qualche mese. A testa bassa, senza paure.

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