Osimhen, vacanze… napoletane: resta in città anche per l’estate

L’attaccante nigeriano si gode il sole in barca tra Capri e il Golfo. È al centro del progetto e aspetta il ritiro a Dimaro

Sempre più al centro del Napoli e anche di Napoli, o per essere più precisi ancora del Golfo. Victor Osimhen è l’unico componente della squadra azzurra a essere rimasto in città e a godersela in vacanza. In questi giorni ha postato foto in barca con lo sfondo dei Faraglioni di Capri e un pensiero chiaro e diretto “Vivere la bella vita”. Non ostentazione perché Victor non dimentica di arrivare dalla periferia di Lagos, dove vendeva bottiglie d’acqua ai semafori, ma la trasmissione di un senso di gioia per quello che sta vivendo. Già perché il nigeriano fa un uso anche molto educativo dei social. I suoi appelli contro il razzismo sono puntuali e accorati, così come attraverso i social ha rintracciato una ragazza disabile per aiutarla, e ha supportato un giovane che aveva bisogno di una macchina da cucire per lavorare e lanciato tanti messaggi di solidarietà e attenzioni per gli altri.

Al centro

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Non solo del Golfo, per le vacanze, Osimhen è al centro del progetto del Napoli e sarà presente alla ripresa degli allenamenti, a metà luglio in Val di Sole, a Dimaro. Comincerà a conoscere i metodi di Luciano Spalletti e spera di diventare ancora più protagonista nel campionato italiano. Dovrà diventare il terminale naturale del gioco, come ha mostrato di poter fare nel finale di campionato. Certo a gennaio, e per un mese, sarà alla Coppa d’Africa e mancherà in azzurro. Ma calcolando che lo stesso periodo in quest’anno l’ha saltato per il Covid (e i postumi dell’infortunio alla spalla), la speranza è intanto che il ragazzo possa comunque star bene e migliorare il suo rendimento. Ha chiuso la stagione con 10 reti in campionato. Potrà anche raddoppiare, se non ci saranno problemi. E soprattutto Victor sogna l’abbraccio del pubblico di Napoli, quello che ancora non ha potuto gustare a fondo. Infatti soltanto nell’ottobre scorso, quando segnò all’Atalanta il suo primo gol italiano, potè sentire l’urlo dell’allora San Paolo, ma solo quello dei mille autorizzati a entrare in quel periodo. Volete mettere col boato che riesce a produrre il tifo del Napoli a Fuorigrotta?

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