Osimhen espulso e un rigore sbagliato, ma il Napoli è più forte: 2-0 al Venezia

Rosso diretto al nigeriano nel primo tempo. Insigne calcia alto il primo penalty e poi segna il secondo nel giro di 5′. In gol anche Elmas

L’aria di festa al Maradona per la prima volta riempito di entusiasmo da quasi 20 mila napoletani, dura poco più di 20 minuti. Già perché nemmeno il tempo per esultare del pari della Juve a Udine e innamorarsi degli scatti di Victor Osimhen che proprio il nigeriano diventa protagonista di un gesto che alla fine non condizionerà la partita. Per divincolarsi su calcio d’angolo dalla morsa il marcatura del belga Heymans, dà una manata all’avversario colpendolo al collo. L’arbitro Aureliano, a pochi passi, decide per il gioco violento e espelle senza titubanza il nigeriano.

In salita

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Il Var non può intervenire perché il fallo c’è e l’entità dello stesso spetta al direttore in campo. E così Luciano Spalletti si ritrova subito in salita dura a inizio campionato, senza il suo uomo più in forma e prolifico e perdendo poco dopo per infortunio Zielinski colpito duro alla gamba destra (ginocchio) da Caldara. E così il Napoli viene schierato con un 4-1-3-1 in cui Lorenzo Insigne è il falso nueve e Lobotka resta basso davanti alla difesa. Ma la squadra di Spalletti ha una grande reazione di carattere e sale in cattedra Capitan Insigne segnando dal dischetto dopo aver sbagliato un primo rigore. Poi Elmas chiude col 2-0 segnato con un bel destro e alla fine il Maradona canta di felicità.

Inizio scoppiettante

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E dire che gli azzurri erano partiti bene, con un’aggressione molto alta, guidata proprio da Osimhen che per un paio di volte mette in crisi la costruzione dal basso dei veneti, non impeccabile nel portiere finlandese Maenpaa incerto coi piedi, ma bravo a salvarsi col corpo sul solito cambio gioco di Insigne che trova puntuale sul palo opposto Politano alla conclusione. Proprio sull’angolo successivo l’episodio Osimhen-Heymans che comunque condizionerà la partita. Il Venezia, molto corto e attento a coprire a livello difensivo, si fa vedere in avanti solo con una conclusione di Johnsen parata bene da Meret e con un cross teso effettuato da Di Mariano che non trova deviazioni efficaci.

Ripresa per cuori forti

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Il Napoli torna dallo spogliatoio con le idee più chiare e non rinuncia ad attaccare. E così su un cross di Mario Rui, Caldara ha il braccio troppo largo e Aureliano fischia sicuro il rigore ma non ritiene che il difensore fermi una chiara occasione da gol e non ammonisce Caldara che a quel punto andrebbe espulso. Dal dischetto Lorenzo Insigne apre il destro ma la palla si alza e finisce sulla traversa. I tifosi applaudono il capitano e danno un segnale chiaro a de Laurentiis per far capire da che parte stanno nella diatriba sul contratto. Lorenzo non si perde d’animo e il calcio, come la vita ti dà sempre un’altra occasione. Capita 5’ dopo quando su un cross dall’area piccola di Di Lorenzo, Ceccaroni è a braccio largo: Aureliano non esita a indicare ancora il dischetto e stavolta ammonisce il difensore ritenendo l’azione chiara occasione. Lorenzo non ha paura a tornare sul dischetto e incrocia perfettamente. Il Maradona esplode per il suo capitano, il Napoli giganteggia e il Venezia si fa piccolo piccolo nonostante la superiorità numerica. E così qualche minuto dopo, su una palla vagante in area Elmas rientra sul destro e chiude sul primo palo per un 2-0 insperato in queste condizioni. L’unico sussulto per i veneti un palo esterno colpito da Forte sull’1-0. Troppo poco per una squadra che ha giocato 70’ con l’uomo in più. Paolo Zanetti ha bisogno di tempi e rinforzi. Il Napoli di Spalletti sembra pronto per una stagione da protagonista.

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