Osi e Kvara s’inchinano al vecchio contropiede

Ancelotti un contro piede così non l’avrebbe subìto. Due pere al Chelsea e il suo Real non ha dovuto neppur tentare una fastidiosa esibizione “all’italiana”. E invece a Napoli…Sembrava che Leao fosse lì per girare un film. Su, fai vedere cosa sai fare, il meglio per favore. Sei al Maradona, fai vedere chi sei. E lui ci prova. Ne fa fuori tre in dribbling attraversando tutto il campo, prova a fare il Diego Minore, e ci riesce, con un altro passo, più di potenza che di abilità, davanti a lui ci sono solo Giroud e Meret, quello che gli ha parato il rigore. Giroud riceve la palla senza contrasti e la piazza in rete come se realizzasse finalmente il rigore fallito. Dovrei esaltarmi, il Milan gioca come suggerisco da una vita, centinaia di partite alle spalle: difesa e contropiede. Mi sembra di essere a San Siro, tanti anni fa, e un fantasma mi soffia all’orecchio: “Quello è un pisquano”. Si dice, dalle mie parti, è un insulto moderato, quello non è un pirla ma quasi. Capito chi? 

Contropiede

Come fai ad affrontare gli eredi del Paròn girando per mezz’ora la palla senza riuscire a forare una difesa che finge eleganza e invece è tosta; guarda Calabria, un po’ Anquilletti – veloce – un po’ Rosato – duro – e il contropiede è pronto, come se venisse direttamente dalla storia. Al 22’ Leao serve Hernandez, Mario Rui è in ritardo, gli arriva addosso, è rigore. Parato. Non basta neanche la paura passata a svegliare gli azzurri, Maignan è solo spettatore, poi Leao rompe gli indugi e nasce il gol. Bellissimo. Onorevole. Quasi un atto rispettoso di un grande Napoli ch’è arrivato in Champions come mai prima ma non ha trovato il cuore di Lozano, nè la destrezza di Kvara, nè la potenza di Osimhen. E non serve a molto l’urlo del Maradona, anzi: dà la carica a un Milan mai visto prima così signorilmente feroce. Guardo Pioli, è trasfigurato, verrebbe voglia d’imbastire una delle tante favole rossonere che ho raccontato in mezzo secolo, vince il desiderio di dimenticare le prodezze del nemico perché un Napoli così – credetemi – non merita altre ferite. No? Il destino non è gentile come me, arriva l’occasione della riscossa, rigore per gli azzurri, Kvara pensaci tu, puoi cambiare la storia, come seppe fare Maradona tanto tempo fa strappando ai rossoneri uno scudetto. E l’81, vai! Maignan para come Meret. Forse è meglio – più corretto – dire che Meret aveva fatto il Maignan. Il gol dell’onore, di un pareggio che non serve, lo fa Osimhen. È troppo tardi. Grazie lo stesso. E adesso, Spalletti, pensa a far grande, grandissimo, come merita, lo scudetto. Il Maradona vi ha applauditi. Vi ha perdonato con tenerezza questa dura notte.

Spalletti sul rigore: "Conta il passato in Champions..."

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Spalletti sul rigore: “Conta il passato in Champions…”

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