Orsato, si riaccende la rabbia Roma. Ma l’arbitro non verrà fermato

Dopo il caos sul rigore e il gol non concesso, il club giallorosso preoccupato per le tante sviste. L’Aia: l’errore è lieve

Nessuno stop, Daniele Orsato sarà regolarmente al suo posto anche nel prossimo turno di campionato. I vertici dell’Aia hanno deciso, l’arbitro di Juventus-Roma non sarà fermato. Ha sbagliato, questo è evidente, ma non è stato un errore così grave da fermarlo, appunto. La valutazione dei vertici arbitrali è stata questa: la Roma è stata danneggiata domenica sera, ma la prestazione del principale fischietto italiano non è da bocciare. Ovviamente, l’episodio incriminato è stato quello del rigore di Szczesny su Mkhitaryan, con la mancata concessione del vantaggio (sugli sviluppi dell’azione Abraham segnerà il gol dell’1-1, poi non convalidato). Una decisione ritenuta sicuramente penalizzante per la squadra di Mourinho, ma a conti fatti un “errore-non errore”. Insomma, una situazione complicata da valutare nella sua interezza, a parziale discolpa dello stesso Orsato.

La città in fiamme

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Una scelta, quella di non fermare Orsato, che a Roma non è stata presa bene. La città si era già incendiata subito dopo il fischio finale della partita, continuando a bruciare (tra social e radio) anche ieri mattina. L’episodio del rigore è stato ovviamente l’oggetto principale delle contestazioni della tifoseria giallorossa, che sottolinea come ci siano due aspetti basilari nella valutazione: la palla non sarebbe stata toccata da Mkhitaryan ma piuttosto dalla spalla di Locatelli e anche se il tocco di mano fosse quello di Micki, sarebbe assolutamente involontario, il che con le nuove regole avrebbe dovuto portare all’applicazione del vantaggio e – quindi – alla convalida della rete. Ma i tifosi romanisti ieri erano imbufaliti anche per altri tre episodi: il mani di Cuadrado che avvia l’azione del gol di Kean, la presenza di Chiellini in area sul rigore di Veretout (da ripetere) e i tre soli minuti di recupero del secondo tempo.

La posizione del club

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E ieri sono stati in tanti nella Capitale a sperare in una presa ufficiale della Roma, speranza espressa sia via radio sia via social. Ma nonostante le pressioni ambientali, la Roma ha scelto un profilo diverso. Nessun dossier, nessuna protesta ufficiale, seppur a fine partita il g.m. Tiago Pinto abbia provato a chiedere spiegazioni allo stesso Orsato sul senso della sue decisioni. Nei vertici giallorossi c’è comunque un bel po’ di preoccupazione, mista anche ad una discreta arrabbiatura. È questo il termometro degli umori che si respiravano infatti ieri a Trigoria e dintorni, con la squadra che tornerà ad allenarsi oggi, ma con molti dei giocatori che sono ancora “perplessi” per quanto successo domenica all’Allianz Stadium. Perché se è vero che la Roma ha perso fin qui tre delle otto partite giocate in campionato, è anche vero che senza errori arbitrali la situazione sarebbe diversa. Mourinho a caldo non ha voluto parlare dell’arbitro, anche se ovviamente non era felice e – a maggior ragione – non ha cambiato sensazione dopo aver rivisto tutti gli episodi. Che arrivano dopo la contestatissima espulsione di Pellegrini con l’Udinese (secondo giallo eccessivo da parte di Rapuano, “l’arbitro ha fatto una cag…a”, disse il tecnico giallorosso) e i fatti del derby: il rigore di Hysaj su Zaniolo non fischiato e il mancato secondo giallo di Guida a Leiva). Ora la testa va al Bodo e al Napoli, ma la rabbia a Roma difficilmente scemerà.

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