Ora lo schiaffo non serve più. L’Inter ha imparato a svegliarsi da sola

Gli avvii sprint contro Lazio, Milan e Genoa confermano la trasformazione rispetto all’andata, quando la squadra di Conte spesso entrava in partita solo dopo essere andata sotto

Ora lo schiaffo non serve più. Ora l’Inter la sveglia se la dà da sola. Che siano i 32″ del gol microonde di Lukaku al Genoa o i 5′ dell’incornata del Toro nel derby, la squadra di Conte da due mesi approccia le partite nel modo giusto. Un mondo ribaltato rispetto a un girone fa, quando proprio contro il Parma fu costretta a una complicatissima rimonta, perfezionata nel recupero da Perisic.

Senza voltarsi indietro

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L’Inter è cresciuta anche nell’atteggiamento. A parte la prestazione sotto tono e sotto ritmo di Udine, a partire dalla sfida contro la Juve del 17 gennaio Brozovic e compagni hanno sempre segnato nel primo tempo e poi non si sono più voltati indietro. Quella sera fu proprio Vidal a sbloccarla al 13′, con Barella a chiuderla nella ripresa. Col Benevento l’autorete di Improta è arrivata al 7′, mentre a Firenze Barella ha impiegato addirittura 31 minuti, ma prima erano serviti un paio di miracoli di Dragowski per tenere in piedi la Viola. Con la Lazio, il rigore di Lukaku al 22′ è una sorta di eccezione, nel senso che è l’unica partita in cui il pallino lo aveva preso l’avversario. Ma, al di là del merito dell’avversario, Conte aveva anche studiato i rischi di concedere spazio alle micidiali ripartenze dei biancocelesti. Il derby è andato in discesa in fretta, semmai la colpa è stata di non chiuderla nella prima mezz’ora dominata.

Le sberle dell’andata

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Il contrasto con la prima Inter è evidente. Sin dall’alba del campionato – sotto 1-0 e poi 3-2, prima del ribaltone al Meazza contro la Fiorentina – i nerazzurri hanno spesso approcciato male le partite. E non soltanto tatticamente. Hanno dovuto risalire la corrente anche in Champions (in casa col Borussia M.) e Coppa Italia, nel derby deciso da Eriksen. Proprio come in Inter-Parma dell’andata – con Brozovic e Perisic a rispondere alla doppietta di Gervinho, per fortuna di Conte assente domani – contro il Torino (22 novembre) il ritardo era addirittura doppio, prima che Conte shakerasse la squadra con i cinque cambi – fattore da non sottovalutare mai – che portarono al 4-2 finale. Ma in fondo la squadra era andata sotto, pur non meritandolo, anche a Cagliari. E col Crotone, nella prima uscita del 2021, ha aperto le danze l’ex milanista Zanellato, Golemic ha pareggiato dopo la prima reazione interista. Solo nella ripresa era montato il 6-2 finale.

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