Ora Florentino Perez si sente vittima: “Ci hanno voluto uccidere”

Il patron del Real Madrid, ospite in radio: “Mai visto tanta aggressività contro di noi da parte di gente che teme solo di perdere i propri privilegi”

dal nostro corrispondente Filippo Maria Ricci

22 aprile – MADRID

” Presidente della Superlega? No presidente del Madrid”. Florentino Perez è tornato a parlare, sempre dopo mezzanotte, stavolta in radio, a El Larguero della Cadena Ser, la trasmissione sportiva di punta della notte radiofonica spagnola. E ha fatto diversi passi indietro. Ha detto che la Superlega non è morta ma è parcheggiata. E parso incredibilmente provato e si è messo nei panni della vittima lamentandosi per il trattamento ricevuto: “Ci hanno voluto uccidere, come se avessimo tirato una bomba atomica. In vita mia non avevo mai visto tanta aggressività. Aggressività di gente che non vuole perdere i propri privilegi”. Il riferimento è a Uefa e Liga, a Ceferin e Tebas, i grandi nemici.

JUVENTUS E MILAN

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Lunedì notte nell’apparizione televisiva al circense ‘Chiringuito’ Perez era pimpante e, ieri in radio era mogio, triste, abbattuto. Questi due giorni l’hanno prostrato, le durissime critiche ricevute hanno lasciato il segno. “La Superlega non è morta. Dicono che la Juventus se n’è andata, e non è così. Dicono che il Milan se n’è andato, e non è così. Anche gli inglesi sono ancora dentro, come il Barça. Siamo ancora tutti dentro perché per uscire bisogna pagare una penalizzazione. Abbiamo deciso di prenderci una pausa per cercare di spiegare un progetto al quale abbiamo lavorato per tre anni. E che forse abbiamo illustrato male. Ma non ce ne hanno dato il tempo, ci hanno attaccato con un’aggressività incredibile”.

INGLESI ANZIANI

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Florentino ha provato a spiegare cos’è successo, e ha puntato il dito su un club. Non ha detto il nome ma si è capito che parlava del Manchester City: “Tra noi 12 c’è sempre stata una società inglese meno convinta degli altri, e che ha contagiato negativamente il gruppo. Tra le altre società inglesi ci sono diverse persone in là con gli anni, si sono spaventati. Ci sono tanti americani che hanno club in Nfl, in Nba, hanno altri interessi, non si aspettavano questa aggressività, si sono preoccupati. Avevamo un accordo vincolante ma abbiamo preferito farci da parte”.

NIENTE CAUSA LEGALE

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Ecco, l’accordo vincolante. Lunedì in tv Perez era stato chiaro: “Abbiamo firmato un accordo vincolante e chi è dentro non può uscire. Tratterremo tutti”. Ora invece usa parole diverse: “No, non possiamo intraprendere azioni legali però si, tra noi c’è un accordo vincolante”. Poca chiarezza, di nuovo. E tante parole che restano nell’aria, mezze vuote: “Il nostro non è un campionato chiuso, può entrare chiunque; non vogliamo uccidere i campionati; i giovani non guardano più il calcio, vogliono vedere un Nadal-Federer tutte le settimane; il calcio è asfissiato dalla crisi, non arriveremo al 2024 se non troviamo più soldi”. Però sempre facendo l’occhiolino all’acquisto di Mbappé. Contraddizioni che restano nell’aria, come la Superlega.

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