Operaio in officina, jolly di Rocco, scopritore di Mancini: vita e opere della “zanzara” Fogli

Segaligno, uomo-ovunque, un signor calciatore che ha legato il suo nome al Bologna, al Milan e alla Nazionale. Ma c’è (molto) di più…

A Bologna dicevano che giocasse con lo smoking. Aveva stile, era bello da vedere, nella corsa pulita e armonica, nel tocco del pallone, mai superfluo, sempre dettato dalle esigenze della squadra, mai improntato allo spreco, perché Romano Fogli era cresciuto con il rigore e la pulizia morale dell’Italia contadina che era uscita dalla Seconda Guerra Mondiale, si era tolta di dosso la polvere della miseria e del dolore, si era arrotolata le maniche e aveva cominciato a darsi da fare.

Precedente ”Vogliono giocare nella Juve”... ma la Juve ci ha investito tanto: dietro lo sfogo di Allegri Successivo Ronaldo, che velocità! Raggiunti 32 chilometri orari con il West Ham