Olanda, Kokcu rifiuta la fascia arcobaleno: “Non mi sento a mio agio per motivi religiosi”

I capitani delle squadre dell’Eredivisie hanno indossato tutti una fascia arcobaleno, per ricordare le discriminazioni dei diritti delle persone LGBTQ+. Anzi, quasi tutti, perchè due calciatori non lo hanno fatto. E il turco ha spiegato il perchè.

Nella battaglia contro l’omofobia, la transfobia e la bifobia, combattuta sia dall’Unione Europea che dalle Nazioni Unite, anche il calcio fa la sua parte. Lo sport più amato del mondo cerca di sensibilizzare al riguardo i tifosi in qualsiasi maniera, con iniziative speciali sui social o addirittura in campo. Come avvenuto nei Paesi Bassi nella scorsa giornata di Eredivisie. I capitani delle squadre del campionato olandese hanno indossato tutti una fascia arcobaleno, per ricordare che le discriminazioni dei diritti delle persone LGBTQ+ sono un problema che non può essere ignorato. Ma la campagna promossa dalla federazione ha anche dato vita ad alcune polemiche, perchè due capitani si sono rifiutati di indossare la fascia.

Si tratta di Orkun Kokcu, centrocampista e leader del Feyenoord, e di Redouan El Yaakoubi dell’Excelsior. Come racconta DutchNews, il difensore ha portato una fascia alternativa, con semplicemente scritto sopra “respect”, mentre il turco non ha indossato la fascia nella vittoria della sua squadra contro l’AZ Alkmaar. Prima della partita, Kokcu ha rilasciato una dichiarazione al sito del club spiegando i motivi della sua decisione. “Ho deciso di non indossare la fascia arcobaleno in questo turno di campionato. Penso sia importante sottolineare che rispetto tutti, indipendentemente dalla religione, dalla storia personale e dalle scelte sessuali. Credo che ognuno debba essere libero di fare e pensare quello che vuole”.

Ma a fargli dire di no è stata la religione… “Capisco molto bene l’importanza di questo gesto, ma a causa della mia fede religiosa non mi sento la persona giusta per supportare questa causa. Ecco perchè non mi sento a mio agio a indossare la fascia da capitano. Posso immaginare che alcune persone saranno deluse da questa decisione. E non è assolutamente la mia intenzione, anche se capisco che sarà difficile cancellare questa sensazione semplicemente con queste parole. Ma spero che venga rispettata anche la mia di scelta, fatta per motivi religiosi”. Le polemiche non sono mancate, ma almeno Kokcu è stato onesto. E se si considera che a volte, in casi del genere, ci sono giocatori che improvvisamente non giocano o non vengono convocati pur non avendo alcun problema fisico (come Idrissa Gueye del PSG nella scorsa stagione), meglio spiegare i motivi del dissenso…

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