Oggi Torino-Juventus: rinascimento italiano 

Oggi Torino-Juventus: rinascimento italiano 

Se non proprio negli Settanta quando Toro e Juve si contendevano lo scudetto, siamo tornati agli Ottanta quando le due squadre competevano sempre al verticetwitta

TORINO – Torino è l’unica città con due stadi diversi per le sue due squadre. In nessun’altra metropoli che ospita il derby c’è una realtà simile. Non solo, la Juventus ha ricostruito il proprio impianto trasformandolo in un gioiello e il Torino ha quasi ultimato la riedificazione del Filadelfia. Un pezzo di storia che rinasce. Emozione pura. Questa è la sola città che respira calcio credendoci come investimento. Ciò che sta sorgendo alla Continassa è un modello vincente di interscambio fra servizi per la città e strutture di altissimo livello a disposizione del club bianconero. Il derby numero 192 nasce su questi pilastri progettuali ed è comprensibile che si rivivano suggestioni lontane nel tempo.

Se non proprio negli Settanta quando Toro e Juve si contendevano lo scudetto, siamo tornati agli Ottanta quando le due squadre competevano sempre al vertice. Ora la Juve è prima e il Toro aspira legittimamente a una posizione in Europa League e persino in Champions League. Una fioritura di entusiasmi in puro stile sabaudo. Senza troppi squilli. Una realtà silenziosa quella torinese che preferisce la concretezza alla mera esposizione. Bisogna calarsi completamente nello spirito di questa splendida città per comprendere che persino uno scontro così fortemente vissuto da entrambe le tifoserie cede il passo all’ammirazione e alla bellezza. Con doverose e ironiche variazioni sul tema. Ovviamente. Altrimenti che derby sarebbe.

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