La prima lista del nuovo corso per le gare con Macedonia e Ucraina: il c.t. punterà sui più pronti, anzitutto fisicamente
1 settembre – MILANO
È una prima volta anche questa, con il fascino ma anche le responsabilità che si porta dietro. Il primo, vero atto “ufficiale” di Luciano Spalletti da guida della Nazionale. Ancora prima di spiegare – lo farà domattina alle 11, nelle presentazione a Coverciano – il progetto tecnico che ha in mente, l’idea (non solo di gioco) che ha per la Nazionale che sarà, oggi nel tardo pomeriggio il c.t. renderà nota la sua prima lista di convocati. I prescelti per prossime due gare di qualificazione all’Europeo, delicatissime vista la situazione nel girone, da giocare il 9 settembre a Skopje, in Macedonia, e poi il 12, a San Siro contro l’Ucraina. E ovviamente non sarà come preparare l’elenco che per anni il tecnico ha dettato ad ogni vigilia di una gara con i club che ha allenato. Ma oltre che del suo istinto, delle sue sensazioni e delle sue conoscenze, Spalletti si fiderà delle risposte date dai convocabili in questo primo scorcio di stagione. In particolare nelle prime gare giocate, che sono tre solo per alcuni di loro: soprattutto a settembre, il rodaggio già fatto e le condizioni di forma diventano fondamentali. E possono fare la differenza, ai fini delle scelte finali di chi poi deve mandarli in campo.
Il dubbio acerbi
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Compresi i quattro portieri, Spalletti dovrebbe chiamare fra i 28 e i 30 giocatori. Lista ampia, anche perché fra domenica sera e lunedì ci saranno da verificare eventuali defezioni post campionato. Non sembrano prevedibili sorprese fra i pali: Donnarumma, Meret e Vicario, più uno fra Carnesecchi (già titolare dell’Under 21 e favorito) e Provedel. In difesa il c.t. si terrà aperta fino all’ultimo la possibilità di convocare Acerbi, tornato in corsa per essere a disposizione di Inzaghi in vista di Inter-Fiorentina: l’interista, titolare in tre delle quattro gare giocate dall’Italia nel 2023, non è solo una garanzia a livello tecnico, ma anche per l’esperienza e il carisma che può garantire al gruppo in due partite così delicate. Le altre certezze ipotizzabili: Di Lorenzo, Calabria, Dimarco e Spinazzola come esterni, Bastoni, Scalvini e Buongiorno come centrali, con l’aggiunta di Darmian, multiruolo (centrale, ma anche laterale) come Toloi, che però non ha ancora messo minuti ufficiali nelle gambe. Per completare il reparto, Romagnoli più di Casale e Gatti; Cambiaso, Parisi e Zappacosta possibili forze aggiunte per le fasce.
Chi fa il play?
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A centrocampo il quadro sembrerebbe definito: Barella, Tonali, Pellegrini, Cristante, Locatelli e Frattesi rappresentano la continuità, come anche Pessina se Spalletti gli darà fiducia. La chiave: capire a chi il tecnico affiderà il compito di play davanti alla difesa, se come sembra rinuncerà a Jorginho, oltre che a Verratti: Ricci è l’interprete più “puro” del ruolo, Cristante quello che l’ha assolto più spesso in assenza del regista dell’Arsenal, Locatelli e Tonali sarebbero più “adattati”. Anche da questo può dipendere la chiamata di un’altra mezzala, magari fra Fagioli (quello a cui Allegri finora ha dato più minuti)e Miretti.
Incognita Berardi
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E poi l’attacco, il reparto che sta ritrovando almeno un po’ di abbondanza, dopo tempi di emergenza, in particolare per il ruolo di centravanti: oggi Immobile e Retegui sono i due principali candidati, l’eventuale terza opzione è Scamacca, che sta cercando la condizione migliore, ma domani potrebbe giocare la prima da titolare con l’Atalanta. Oppure Gnonto, impiegato in passato anche più largo. Il c.t. spiegherà se vede Raspadori più come punta centrale o esterno, settore comunque già coperto da Chiesa, Politano, Zaccagni, probabilmente Zaniolo. Ci sarebbe ovviamente anche Berardi, ma il “caso mercato” lo ha tenuto finora fuori dai giochi: potrebbe rientrare oggi pomeriggio contro il Verona, da vedere se Spalletti giudicherà sufficiente il suo ritorno in campo per una chiamata azzurra.
1 settembre 2023 (modifica il 31 agosto 2023 | 23:37)
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