Occhio Juve, il Maradona ritrova il suo Kvara, lo spaccapartite

L’ultima volta di Kvaratskhelia nel suo stadio risale a 75 giorni fa, poi l’infortunio e le prestazioni senza guizzi in trasferta. Contro i bianconeri Spalletti punta sul georgiano che a sua volta muore dalla voglia di far esultare i tifosi

Maurizio Nicita @manici50

12 gennaio – Napoli

Kvara e il Maradona: dove eravamo rimasti? Esattamente a 75 giorni fa. Era il 29 ottobre e contro il Sassuolo il georgiano diede spettacolo segnando un gol e confezionando due assist per Osimhen a conferma che questa strana coppia di attaccanti funziona eccome. Qualche giorno dopo, a Liverpool, si infortunò alla schiena saltando le ultime tre di campionato prima della sosta. Una fastidiosa lombalgia che lo ha portato a una cauta ripresa e all’attuale condizione fisica non ancora brillante. Ma giorno dopo giorno KK77 migliora, anche se né a San Siro né a Marassi gli è riuscito qualcosa di particolare. Sì, perché quando vai allo stadio per vederlo, da lui ti aspetti sempre la giocata a sorpresa, la sterzata che ti fa sobbalzare. E se da agosto a tutto ottobre Kvara ha reso su livelli eccellenti, non può essere un fuoco di paglia. “Con i giocatori di qualità è così, devi saperli aspettare”, sottolinea Spalletti che quando il suo gioiello era al top gli chiedeva più sacrificio per i compagni, ora che è in difficoltà lo difende a spada tratta. “A Khvicha piace stare sulla riga laterale, guardando la posizione dei difensori per poi scegliere il tipo di giocata” spiega ancora il tecnico azzurro, quasi pregustando una invenzione decisiva con la Juve.

SPACCAPARTITE

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Ecco cosa è stato per mesi l’esterno classe 2001, sorprendendo tutti gli osservatori: Kvara è stato lo spaccapartite, l’uomo decisivo diventato leader in campo, con gli atteggiamenti giusti. Come all’Olimpico contro la Lazio. Forse il momento più delicato, finora, nella crescita del gruppo. Il Napoli veniva da due pareggi (a Firenze e col Lecce) e dopo mezz’ora era sotto di un gol contro la Lazio di Sarri che stava giocando benissimo. Ma un pallone strappato con il fisico a Milinkovic e una ruleta con tiro di destro che si stampa sul palo, accendono il Napoli che rimonterà e vincerà proprio con un gol di Kvaratskhelia, fra i migliori anche nella vittoria di San Siro con i campioni del Milan, col Liverpool e tante altre gare.

IL RAPPORTO CON NAPOLI

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A dimostrazione che il giovane georgiano non soffre la pressione, anzi sfrutta la spinta della sua gente. “A Napoli mi sono subito trovato benissimo. Perché qui come da noi la famiglia viene al primo posto. E poi c’è il calcio, ho imparato a capire che onore sia giocare in uno stadio pieno di storia e di entusiasmo come il Maradona”. Che venerdì sarà strapieno per la sfida con la Juve. Ci sono le condizioni ideali per riprendere il discorso interrotto a fine ottobre. Khvicha ha voglia di sentire quell’urlo inconfondibile e non ha paura di quel “pesante” nomignolo: Kvaradona. Del resto, senza bisogno di paragoni blasfemi, ci sono giocatori per il quale vale sempre il costo del biglietto. E, per la gioia che ha portato a Napoli, il georgiano è fra questi.

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