Nuovi stadi, la situazione: la Roma ha scelto l’area, il Milan deve decidere

I giallorossi hanno incassato il via libera per Pietralata. Il 4 maggio il consiglio dirà sì al Pubblico Interesse. Per i rossoneri ancora diverse opzioni al vaglio di Cardinale

Luca Bianchin-Massimo Cecchini

29 aprile – Milano

Se la classifica di Serie A racconta la parità, sul fronte nuovo stadio è la Roma a essere nettamente in vantaggio sul Milan, che ancora si dibatte intorno alla scelta dell’area che superi i veti incrociati.

Pubblico interesse

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In casa giallorossa, incassato ieri il sesto e ultimo via libera da parte delle commissioni interessate al progetto sull’area di Pietralata, è stata fissata la data in cui la delibera del Pubblico Interessa andrà in aula: il 4 maggio. A quel punto comincerà l’iter vero e proprio, con la società che dovrà presentare il progetto, destinato a essere esaminato dalla Conferenza di Servizi. I Friedkin hanno presentato un “business plan” da circa 520 milioni, ma con le prescrizioni in arrivo – relative soprattutto espropri e mobilità – è possibile che si salga intorno ai seicento. Dice Celli, presidente dell’Assemblea capitolina: “Si tratta di un’opera importante per la città che permetterà una rigenerazione del quadrante”, mentre Bonsessio, presidente della Commissione Sport, auspica “una agevolazione sul biglietto per chi utilizza i mezzi pubblici”. La prossima settimana, intanto, la ceo Souloukou incontrerà il presidente del IV Municipio, quello interessato, anche perché le proteste dei residenti non mancano. Morale: il feeling fra Roma e Comune è forte, ma difficilmente si giocherà la prima partita nel 2027, anno del centenario del club.

Fari spenti

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Milan in queste settimane sta lavorando a fari spenti. I due viaggi italiani di marzo di Gerry Cardinale hanno portato incontri con Sala, sindaco di Milano, e Fontana, presidente della Regione Lombardia. Al centro del palcoscenico l’area di La Maura, a poco più di un km da San Siro, individuata recentemente ma appetibile. Le ultime settimane però hanno raffreddato l’ipotesi, principalmente per ostacoli politici e polemiche ambientaliste, mentre il sindaco Sala 15 giorni fa ha chiesto a Milan e Inter di dare una risposta entro tre mesi sul progetto originale del nuovo San Siro, al momento ipotesi molto improbabile. La certezza è che la priorità del Milan è chiara: avere tempi rapidi e certi. Il club sceglierà l’area che garantirà un percorso con meno ostacoli e rallentamenti. La decisione non è ancora presa e restano in corsa diverse zone, in città e all’esterno: La Maura ma anche Sesto San Giovanni, San Donato, Rozzano-Assago. Ognuna ha pro e contro e il Milan sta lavorando su più tavoli, con Sesto che parte con il vantaggio di offrire un’area ampia e il consenso del Comune. Quando si deciderà? Tra giugno e l’estate, verosimilmente.

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