ROMA – Tav acronimo di treno ad alta velocità. Tavares nome proprio di terzino accelerato. La Lazio ha un Tav che viaggia sul binario sinistro, la tratta porta dritti in porta. Prima classe: quattro assist, nessun terzino di più di Nuno Tavares nell’Europa dei big 5 campionati. Un nome dimenticato dal mercato internazionale.
Nuno Tavares, assist e velocità
Quattro assist nelle prime quattro presenze in Serie A, gli statistici di Opta non li avevano mai registrati dai dati raccolti dal 2004. Incontenibile, irrefrenabile, quasi impossibile da bloccare Nuno. I terzini di Milan, Fiorentina, Verona e Torino hanno provato l’impatto fatale con il portoghese. Un tremendo frontale. Una scia lascia quando sgasa in porta, si schianta sulle difese. L’azione del gol di Guendouzi ha richiamato gli assalti che s’erano ammirati contro il Milan. Tavares domenica ha piazzato uno sprint di 33 chilometri orari, è la propulsione dei suoi scatti a lasciare la scia. Solo Dia e Lazzari hanno fatto meglio, possono farne un vanto. Dia ha sprintato a 35 chilometri orari, Lazzari superando i 34. È la Lazio degli sprinter.
L’avvio in salita e poi l’esplosione
Nuno Tavares è uno dei colpi low cost, costerà 5 milioni nel giugno 2025 e sarà pagato per cinque anni, un milione all’anno all’Arsenal. Lotito e il diesse Fabiani ci hanno creduto. Tavares, incredibilmente mai convocato dalla sua Nazionale, solo presenze in under 21 per lui, era confinato tra gli esuberi dei Gunners dopo il prestito al Nottingham, dove l’avventura era finita prima di cominciare. Di questo 24 enne se ne dicevano tante: discontinuo, disattento, negligente, superficiale. L’inizio non è stato agevole, l’infortunio di Auronzo dopo la prima sgommata, il recupero a rilento, voci di inadattabilità e di mercato. Il Galatasaray s’era fatto vivo a metà agosto, l’avrebbe preso in prestito con riscatto. La Lazio ha continuato a crederci e Baroni l’ha lanciato in campo contro il Milan per scuoterlo. Da lì i rush che hanno cambiato destino anche alla squadra.
La Lazio vola sulle fasce
Palla a Tavares per arrivare in porta da sinistra, per dare il via alle volate offensive: «Il merito è della squadra che mi mette nelle condizioni di fare quello che so fare, ma la cosa importante erano i tre punti». Una scia luminosa ha portato al gol di Guendouzi e un’altra s’è accesa nell’azione (nata da destra) che ha portato Lazzari ad attivare Guendouzi, dopo il recupero di Rovella, e a lanciare Isaksen, dalla sua falcata e dal suo cross è nato il gol di Dia. Sempre da sinistra, con Pellegrini vice Tavares, è nato il terzo gol di Noslin. Fasce ad uso esclusivo della Lazio di Baroni, sempre più da record per cross effettuati in campionato. C’è una spinta nuova, mai vista negli ultimi anni. Le fasce erano asfittiche, ora sono elastiche. Correre e farlo forte, questo continua a chiedere il tecnico. Una manna per i 4 attaccanti che si fiondano in area per ricevere munizioni. Non più in fasce è questa Lazio che prova a diventare adulta per tornare grande.
© RIPRODUZIONE RISERVATA