Non tutti amano Ronaldinho: “È andato davvero vicino a prendersi un destro in faccia”

L’inglese Danny Mills ha rappresentato l’Inghilterra ai Mondiali 2002. Rischiando anche di…fare a botte con Ronaldinho al termine dei quarti di finale contro il Brasile, quando il brasiliano stava festeggiando un po’ troppo durante

Si avvicinano i mondiali, un evento a cui non tutti i calciatori possono sperare di prendere parte almeno una volta in carriera. Se poi si parla delle nazionali più importanti, chi non fa parte della ristretta cerchia degli ottimi giocatori del proprio paese ha speranze ridotte al minimo. Ma mai dire mai, perchè ci sono tanti “buoni” calciatori che, grazie a un periodo di forma importante, hanno ottenuto la convocazione e hanno qualche storia mondiale da raccontare. Come l’inglese Danny Mills, che tra il 2001 e il 2004 ha vestito la maglia dei Tre Leoni e ha rappresentato l’Inghilterra alla Coppa del Mondo 2002. Rischiando anche di…fare a botte con Ronaldinho al termine dei quarti di finale contro il Brasile.

Quella partita è leggendaria, soprattutto grazie al genio di Dinho, che segna uno dei gol dei verdeoro con una punizione da lontanissimo che beffa David Seaman. Ma quella non è l’unica presenza del brasiliano sul tabellino, visto che una decina di minuti dopo viene espulso per un fallo abbastanza cattivo su Mills. Che, come ha raccontato a TalkSport, se l’è poi ritrovato nella stanza dell’antidoping. E sono state scintille… “È stato un momento dolceamaro. Io e Rio Ferdinand veniamo sorteggiati per l’antidoping, che non è mai il massimo, soprattutto quando hai appena perso la partita. Entriamo e dentro ci sono Cafu e Ronaldinho. Dinho era stato espulso per quel fallo su di me, era lì che rideva e scherzava e onestamente per me era un po’ troppo. È andato davvero vicino a prendersi un destro in faccia”.

Ma la situazione non esplode, perchè l’altro brasiliano nella stanza risolve tutto con la sua classe. “Cafu è stato eccezionale. Immaginate la scena, ti ritrovi in una stanza piccolissima in cui ci sono due calciatori della squadra che ha vinto e due di quella che ha perso. Cafu è stato umilissimo, molto rispettoso, Ronaldinho saltava, rideva e festeggiava tutto il tempo, nonostante nella stanza ci fossimo solo noi e i tizi che ci guardavano fare pipì. Lui ci ha mancato di rispetto, mentre Cafu è stato splendido, quindi gli ho chiesto se potesse darmi la sua maglia e lui mi ha risposto ‘certo, che problema c’è?’. Si è anche preso la mia. Non so cosa ci abbia fatto, di certo non se l’è appesa al muro”. La stessa fine che…ha rischiato di fare Ronaldinho…

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