Non solo Pirlo: Dybala, Morata e gli altri, quelli che si giocano il futuro

C’è chi deve far vedere di valere il rinnovo o il riscatto, chi deve dimostrare di poter essere un pezzo di futuro anche se avrebbe valore sul mercato e chi è chiamato ad alzare le proprie quotazioni: in tanti sotto esame, insieme al tecnico

Dybala e Morata

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Il primo è Paulo Dybala: in scadenza nel 2022, con una trattativa per il rinnovo che langue da tempo e un valore di mercato (ingaggio richiesto e costo del cartellino) abbattuto prima dalle nuove logiche post-Covid e poi dalla mancanza quest’anno di prestazioni che lo giustifichino, per colpa di una serie di problemi fisici. Il caso della cena galeotta è stata un’ulteriore zavorra ad appesantire la sua posizione prima ancora di tornare a giocarsi le proprie carte con quello che sa fare meglio, sul campo. Segni di vita nelle ultime dieci partite possono riaprire la partita del rinnovo, o alzare le quotazioni accendendo l’interesse di altre squadre, o entrambe. Ma c’è in gioco anche il futuro di Alvaro Morata, attualmente in prestito, la cui conferma fino a pochi mesi fa appariva scontata: oggi però non sembra valere i 45 milioni per il riscatto immediato e forse ancora meno i 10 di prestito. A meno che il campo non dica altro.

Conviene non vendere?

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Le valutazioni sono in buona parte economiche e non solo tecniche: nell’analisi del rapporto costi-benefici le prestazioni sono una parte della seconda voce, incidono ma non decidono. C’è chi come Merih Demiral, Rodrigo Bentancur e Tek Szczesny ha mercato e la Juve deve capire se vale la pena rinunciare a quello che possono valere pur di tenerli come pilastri per il futuro. Il turco è stato preso per diventare il nuovo Chiellini e ora che il capitano si avvicina al ritiro sarebbe il suo momento: ma è costato 18 milioni, cederlo varrebbe una plusvalenza. Lo stesso per l’uruguaiano (costo iniziale 9,5 milioni) anche se la complessità dell’accordo con il Boca lascia nelle casse della Juve solo una quota variabile dell’introito (si partiva dal 50%). E infine il polacco: arrivato per circa 15 milioni ora ne vale più del doppio, ha 30 anni e forse non ci sarà un momento migliore per monetizzare. Ma in un ruolo così delicato valutare l’operazione vorrebbe dire avere già in mano un sostituto all’altezza.

Vendere bene

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E poi c’è chi chiudendo bene potrà migliorare le possibilità di avere mercato, più che le proprie chance alla Juve di per sé. Per capirsi, non è detto che un ipotetico gran finale di Aaron Ramsey e Adrien Rabiot sia garanzia di un futuro in bianconero ma apparecchierebbe meglio eventuali affari per i due centrocampisti che, arrivati a parametro zero, porterebbero plusvalenze pure. Il freno è l’ingaggio, per loro come per chi come Alex Sandro e Bernardeschi ha praticamente completato l’ammortamento e, per motivi anagrafici o tecnici, potrebbe non essere al centro dei programmi futuri. Lo stipendio non attira acquirenti, la via di uno scambio (ma questo vale per tutti, da Dybala in giù) può dare una mano a tenere alta la quotazione. Se intanto arrivassero anche le prestazioni aiuterebbe.

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