Non solo il primato. Conte è insaziabile: vuole vincerle tutte e riscrivere la storia

Antonio lavora sulla testa del gruppo anche per avere una nuova mentalità per l’Europa. E a Napoli ritrova Perisic

Adesso che la squadra ha imparato a sentire “l’odore del sangue”, guai a mollare la presa. Sembra un paradosso, ma in questo desiderio di andare sempre a mille all’ora e di dare ogni volta l’anima in campo alla ricerca della vittoria, c’è tutto il favoloso mondo di Antonio Conte. Un perfezionista. Un martello. Un uomo alla ricerca continua di sfide nuove e motivazioni. Di limiti da superare.

E fa nulla se la classifica pone la sua Inter in una condizione di grande vantaggio, col Milan secondo staccato di undici lunghezze a otto gare dalla fine. Non esiste tranquillità nella testa di Conte, finché l’obiettivo non sarà aritmeticamente raggiunto. Ma anche dopo non accetterà cali di tensione. Perché vincere aiuta a vincere, fortifica l’autostima e aumenta la consapevolezza. Quella che l’Inter dovrà avere dal prossimo anno anche in Europa, per evitare eliminazioni premature. La prima stagione è stata quella della semina, con una finale di Europa League persa che ha inculcato nuove certezze al gruppo nerazzurro e un gap in classifica con la Juve tornato a essere accettabile. Anzi, finire a un solo punto dopo anni di distacchi siderali è stato un messaggio forte: non solo alla rivale di sempre, ma a tutto il campionato. E quest’anno l’Inter ha raccolto i frutti dell’ottimo lavoro. E ha continuato il percorso di crescita, step by step, vittoria dopo vittoria. E dallo schiaffo subito in Europa ne è uscita più forte.

Caccia al record

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Lo ha ammesso anche Lautaro di recente: “Dopo l’eliminazione della Champions ci siamo parlati nello spogliatoio e abbiamo fatto un patto col mister: dare tutto per raggiungere lo scudetto”. E l’obiettivo è lì all’orizzonte. Nitido come mai negli ultimi dieci anni. Anche Conte si è lasciato un po’ andare, parlando di obiettivo più vicino. Ma ha anche dettato la linea per questo rush finale. “È inevitabile che ci siano margini di crescita, ma iniziamo ad essere cattivi, sentiamo il sangue”. Che tradotto significa saper ammazzare sportivamente l’avversario, cosa che faticava a fare a inizio stagione. Ora l’Inter sa quando e come andarsi a prendere la vittoria. E su questo Conte insisterà fino a fine campionato. Questione di mentalità. Vincerle tutte significherebbe aprire un nuovo capitolo di storia del calcio: nessuno in passato era riuscito a vincere tutte le prime 11 del girone di ritorno, adesso ogni successo va ad aggiornare il libro dei primati. La striscia record assoluta dell’Inter di Mancini (17 di fila) è lontana, ma non irraggiungibile. Ed è uno stimolo in più.

Riecco Perisic

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Chiaro, bisognerà essere perfetti fino alla fine. Dunque, niente cali di tensione e niente decelerazioni. Già domenica contro il Napoli, Conte vuole vedere un’Inter affamata di vittorie. Del resto, Antonio ha grande stima per Gattuso e rispetto per la squadra azzurra, con cui all’andata ha centrato una vittoria molto sofferta. “Nel finale ci è venuto il braccino, avevamo paura di vincere” disse Conte. Che ha lavorato su quelle paure e adesso punta a sorprendere il Napoli proprio grazie a questa nuova forza mentale. E lo farà con la migliore formazione possibile. Perisic, infatti, è recuperato: oggi o domani tornerà a lavorare col gruppo e per domenica sarà convocato. Difficile rivederlo subito titolare, ma intanto Antonio ha un’altra freccia al suo arco per tentare il sacco di Napoli, dove mancheranno ancora Vidal e Kolarov. Conte vuole vincerle tutte, specialmente gli scontri con le big. Perché sono queste le partite che aiutano a sentirsi invincibili. E ad aprire un nuovo ciclo.

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