Non solo Florenzi: da Calabria e Leao a Krunic e Diaz, ecco tutti i “trasformisti” del Milan

L’arrivo dell’azzurro porta ai rossoneri un altro giocatore capace di ricoprire più ruoli e posizioni. Ma Pioli ne ha già altri in rosa: vediamo chi sono

Per quelli come loro è senz’altro più facile sedurre un allenatore. E magari convincere un club a spendere qualche soldino. Sono i trasformisti. Quei giocatori capaci di occupare più posizioni e, a volte, esibirsi in più ruoli. Caratteristiche rese sempre più appetibili dall’evoluzione del calcio, dove la tattica è diventata una materia liquida e un calciatore che vale per due, o magari anche per tre, potenzialmente risolve tanti problemi. L’esempio più illustre? Mancini ha vinto un Europeo scremando i magnifici 26 in base alla qualità in primis, certo, ma anche alla duttilità.

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L’arrivo di Florenzi al Milan va incasellato in questo filone. L’esterno azzurro è l’emblema di tutti i trasformisti. In rossonero, per esempio, potrebbe fare nel 4-2-3-1 il terzino destro, il terzino sinistro, il trequartista destro e, in caso di necessità, anche il mediano. In caso di 4-4-2 il succo non cambierebbe. Terzino o ala, Alessandro sa adattarsi e lo sa fare bene. Ma chi sono gli altri multiruolo nella rosa di Pioli? In difesa una volta l’esempio più fulgido era Calabria, in grado di giocare efficacemente sia a destra che a sinistra. Lo sarebbe tutt’ora, se sulla corsia mancina il club non si fosse ben attrezzato nelle ultime stagioni. Davide tra l’altro, quando l’emergenza ha raggiunto picchi impensabili, è stato sistemato pure in mediana e… proprio in una di quelle partite ha trovato anche un bellissimo gol contro la Juve, lo scorso gennaio. Restando in difesa, anche Kalulu è in grado di recitare parti diverse: Pioli l’ha impiegato a seconda delle esigenze da terzino destro e da centrale. E’ piaciuto di più nel primo caso, ma può lavorare per diventare affidabile anche al centro della difesa.

Fiducia

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Fra i centrocampisti la menzione più autorevole nella particolare categoria va senza dubbio a Krunic. Pare sempre sul piede di partenza, perché è uno di quei giocatori che non danno nell’occhio (e che a volta combinano qualche pasticcio), ma Pioli l’ha sempre difeso e voluto tenere con sé. Rade è uno dei suoi riservisti di fiducia, che dove lo metti sta. Interno di centrocampo, oppure a scelta lungo tutto il fronte della trequarti. E dire che il suo ruolo naturale sarebbe quello di mezzala. Saelemaekers è un altro che se la cava bene in quanto ad adattabilità. E’ arrivato al Milan in qualità di terzino destro, cosa che ha fatto nelle prime apparizioni, poi è stato spostato nel tridente d’attacco. A destra e, quando serviva, anche a sinistra (resa inferiore, però, sulla mancina). Diaz è un altro che non ha problemi a svariare su tutta la trequarti. Dietro la punta o partendo largo, Brahim sa quali sono i movimenti da fare. Infine, Leao e Rebic: entrambi hanno nelle corde i movimenti da seconda punta, utili per il 4-4-2, e quelli da esterno sinistro, adatti per il 4-2-3-1.

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